Alla fine ce l'ho fatta. Son dovuti passare diversi mesi dall'uscita di 'Tragedy Will Find Us', sono stati mesi di riflessione, e di guarigione. Ho dovuto attendere che una ferita così profonda si, perlomeno, rimarginasse un po' prima di poter scrivere qualcosa con quel minimo di lucidità necessario a far sì che potessi, almeno, pubblicare qualcosa di senso compiuto. Sono stati mesi di riflessione, mesi in cui più volte ho provato a ragionere sul come avrei potuto scrivere di un'opera che tanto mi ha lacerato, segnato, aiutato, e che ha avuto e avrà sempre un significato così profondo al'interno della mia esistenza.
Ad oggi, forse, una risposta sufficientemente buona non la ho ancora trovata, però sento davvero che sia arrivato il momento giusto per buttare giù qualcosa e consegnare all'internet la mia recensione, quindi non indugiamo oltre: "Tragedy Will Find Us".
TWFU è il quarto full-lenght del quintetto canadese, che dovrà incaricarsi dell'onere di superare per qualità, sentimento, e carica emotiva quell'altro capolavoro che fu 'The Difference Between Hell And Home', terzo lavoro della band pubblicato nel 2013. Senza troppi giri di parole, posso già affermare con certezza che TWFU come minimo eguaglia il suo predecessore, se poi lo supererà credo proprio che si potrà dire solo sulla lunga distanza; di sicuro, a pochi mesi dalla sua uscita, questo nuovo lavoro è già entrato di prepotenza nel cuore dei fan del gruppo, e solo questo sarebbe di per sè sufficiente.
Stilisticamente, questo lavoro ripropone la formula del suo predecessore in una forma più matura ed affinata; insomma, le ormai consolidate caratteristiche del sound dei Counterparts ci sono tutte: melodie dall'incredibile carico emotivo, ritmiche hardcore gestite magistralmente da batteria e basso, ed esplosioni di sentimento e passione. A completare tutto ciò è, a parere di chi scrive, il vero valore agggiunto del gruppo, ovvero il vocalist Brendan Murphy. Perchè se è vero che anche solo strumentalmente grazie alle ineccepibili abilità tecniche dei quattro musicisti i Counterparts sovrasterebbero comunque tutti gli altri gruppi della scena melodic hardcore (alle cui caratteristiche tipiche loro aggiungono uno spiccato gusto proto-metalcore in stile Shai Hulud e Misery Signals), è anche vero che senza le grida sofferte e struggenti Brendan e i suoi testi capaci di emozionarti incredibilmente e trovarti allo stesso tempo fortemente coinvolto, la loro musica non sarebbe così incredbilmente vera ed emozionante, insomma, non sarebbe affatto la stessa cosa.
I Counterparts sanno creare una musica che ti scuote visceralmente, che entra a far parte di te. Il senso di abbandono ("Thread", "Stranger"), il senso di decadenza e rovina personale ("Stillborn", "Burn"), la sofferenza e il rimorso per un amore che pur essendo in potenza ciò che poteva salvarci si è rivelato poi il nostro mattatore ("Choke", "Collapse"), il dolore nato dalla nostra inadeguatezza sia nell'essere persone meritevoli del nostro stesso amore sia nell'essere inadeguati anche nei confronti di coloro che amiamo. Tutti questi e molti altri sono i motivi dominanti di questo 'Tragedy Will Find Us'. Questi e molti altri i motivi per cui i Counterparts sono tutto ciò che ho detto sopra e anche di più. Perchè anche in mezzo a questo oceano sconfinato di sofferenza e dolore, ci offrono comunque la speranza, e laddove essa non sia offribile, ci lasciano perlomeno la compassione, e fidatevi, non è affatto poco. Anche alla fine di un'opera così sofferta e buia, sono la luce che ci illumina e ci rende veramente consapevoli di ciò che siamo e di quella che è la nostra posizione in questo mondo. Questa è 'Solace', traccia conclusiva di Tragedy Will Find Us. Buona notte.
"I think I’ve finally identified the Difference.
I think I live in both my hell and my home.
I will forever be a slave to your distance, don’t let me in, don’t let me go.
Carry me back to your bed, my conscience is my coffin and I swear sometimes I’d rather be dead.
Make sure that I still feel, I don’t care how much it hurts.
I’ll always be numb on my side of the earth.
Don’t let me in, don’t let me go.
I’d rather die than live without you. I’d rather die."
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