Rosso come la passione, il sangue e il vampirismo e nero come la notte, il maligno e le tenebre.
Il 1994 sancisce l'anno di debutto per i Cradle Of Filth, una allora sconosciuta band proveniente dal Suffolk, regione sud-orientale della Terra di Albione, culla di antiche e misteriose civiltà pagane. Dani Filth, Paul Allender, Nick Barker, Robin Eaglestone, Paul Ryan e Benjamin Ryan sono figli di questa terra, figli delle solitarie, fredde e nebbiose campagne inglesi e delle foreste baciate dal plenilunio, e il loro album d'esordio, registrato per la Cacophonus Records nella penombra autunnale del 1993 risente di tutte queste influenze, che portano come risultato finale un disco a metà strada tra paganesimo e satanismo, con momenti efferrati e violenti alternati ad altri di rara dolcezza e notturna malinconia, in poche parole il risultato finale è un nuovo sottogenere dell'universo metallico: il Filth Metal.
DARKNESS, OUR BRIDE (JUGULAR WEDDING): L'inquietante e seducente suono i un carillon da inizio alla cerimonia pagana del matrimonio con l'oscurità. "Agios o Satanas" sussurra Dani.
THE PRINCIPLE OF EVIL MADE FLESH: Titletrack gelida con remininescenze thrasheggianti nel riffing. La voce di Dani suona filtrata e distante per colpa della cattiva produzione, ma a fare la differenza è Big Nick, che domina la canzone con le sue micidiali staffilate. "Storming from tired centuries, under the glare of a waxing death moon, terrible beauty of love severed, rip the baby from the womb"
THE FOREST WHISPERS MY NAME: Una canzone, una leggenda. l'intro strumentale raffinata ed evocativa, i virtuosisimi tastieristici di Benjamin che creano un'atmosfera lunare ed eterea, i riffs di stampo melodic black di Allender e i ritmi portanti di Barker, uniti al testo e alla prestazione superba del frontman Dani sono gli ingredienti che danno origine quella che è diventata il massimo simbolo della Culla dell'Oscenità. "When the moon is full, we shall assemble to adore, the potent spirit of your queen, my mother great Diana". Capolavoro immortale che resterà per sempre negli annali della storia del metal.
ISCARIOT: Sontuosi effetti tastieristici che emulano un'orchestra sul sottofondo di battiti cardiaci, scrosci di pioggia e tuoni. Overture all'invocazione della Dea Nera.
THE BLACK GODDESS RISES: Stupenda, intensa e commovente preghiera alla dea della notte: Ecate, Artemide, Ishtar; scandita da un pianoforte drammatico e onirico, con qualche spruzzatina di black quà e là e la partecipazione della tedesca Andrea Haugen (moglie di Samoth degli Emperor) nel ruolo della Dea Nera. Impossibile non essere rapiti da cotanta oscura bellezza. "Oh, how I have craved for you, you so pure and other-worldly with your scent of winter, am I to bleed myself dry just to see your delight?"
ONE FINAL GRAVEN KISS: una breve sonata pianistica al chiar di luna, che ci intoduce al cuore nero dell'album.
A CRESCENDO OF PASSION BLEEDING: Una visione allucinata e megalomane della sconfitta del cristianesimo e del ritorno alle origini, al culto delle divinità pagane. Parte fortissimo con Allender e Barker in primo piano, ma verso la metà del brano il ritmo si fa più lento e solenne, lasciando campo libero alle tastiere di Benny Ryan. "Even the moon will not lend thee her light, the darkness serves will to snuff out human life, that I might reclaim the world as my right"
TO EVE THE ART OF WITCHCRAFT: primissimo delirio erotico-romanitico made in COF, che idealizza la figura della strega (interpretata ancora da Lady Emperor) a massimo ideale erotico. Ancora un po' grezza ma seminale per quello che sarà "Dusk... And Her Embrace". "Love shall consume and bathe the lady, whom I worsip and ride thereon, she will greet me as a serpent, in her dark, secret Eden".
OF MIST AND MIDNIGHT SKIES: otto minuti introdotti e conclusi dal suono solenne e liturgico di un organo. In mezzo ci sta una feroce requisitoria contro il cristianesimo, dall'incedere minaccioso e doomeggiante, scandito in ogni singola parola. Dani riveste perfettamente il ruolo di generale dell'Esercito Pagano che arringa le sue truppe, chiamate a raccolta sotto i nebbiosi cieli di mezzanotte. "Twist back their lies, the war begins by satanic decree, in evil we be, we will our lives... to mist and midnight skies"
IN SECRET LOVE WE DROWN: un minuto e mezzo di eterei effetti tastieristici sullo sfondo di una scrosciante cascatella; il titolo stimola a rilasarsi e liberare tutte le fantasie erotiche, anche le più proibite e recondite.
A DREAM OF WOLVES IN THE SNOW: "Oh, listen to them, the children of the night, what sweet music they made" citazione stokeriana che apre questo breve ed intenso branetto recitato, con la batteria di Big Nick a simulare la furiosa tempesta invernale e le tastiere di Benny Ryan il fascino del paesaggio innevato. Fulgido esempio di musica figurativa.
SUMMER DYING FAST: La canzone più veloce e al tempo stesso più gotica e passionale dell'album, con un testo stupendo che riflette sulla fine dell'estate come paradigma della caducità delle cose. "Appear; draped in terror, to the comfort of your kin, stain the milky sunset red, and let the others in... summer's dying...". Anche la canzone si spagne in fretta dopo una stupenda coda stumentale, andando a sfociare nel silenzio, che ci dà il tempo di rilassarci e riflettere per un attimo sulla bellezza e la profondità di queste dodici perle nere.
IMPERIUM TENEBRARUM: I riti di conclusione della messa pagana.
"Swords in hand at the bloody fields of history
We rend our blades through dogma and humility
Carve the future according to our will
Set worlds ablaze with our seething fire
Let you all acknowledge that we are here
As masters to rule this failing humanity
Our beings formed in rage and defiance
With strength to trample the weak and the foolish
And so we march with burning brands
Temples of flame on our path to glory"
Il primogenito della Culla è nato, se l'avete ascoltato tutto, ne avete compreso il significato e vi siete lasciati andare al suo cupo speldore allora potrere dire di essere entrati nell'esercito dei Filthsters!
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