Ecco accontentati i detrattori del’estate 2014, giudicata fiacca, tiepida e priva di slancio. Come da esperienza di tutti, questo luglio 2015 è portatore del giorno più caldo da più di cent’anni. Perlomeno così dicono i meteorologi. Ma qui non siamo al centro previsioni meteo e, quindi, ecco il nuovo “Hammer of the Whitches” dei vampireschi Cradle of Filth, pubblicato proprio in questi giorni. Anche se, in generale, il lavoro non presenta delle autentiche o rivoluzionarie novità, questo cd afoso non deluderà di sicuro i fan dei vampiri di Albione. Per il resto, e sfruttando la traduzione del titolo, questo ‘martello delle streghe’ batte veramente in maniera impetuosa sui padiglioni auricolari.
A onor del vero bisognerà segnalare un rimpasto dei titolari dell’onorata congrega notturna: la line-up diventa più sinfonica come numero e, in parte, come stile. Ai tre elementi basic si aggiungono ben due nuovi axe-man: Ashok (Root, Inner Fear) e Richard Shaw (Emperor Chung, NG26). Ma non basta, a innovare il combo inglese, c'è anche l’ingresso di una signorina metal: la tastierista e vocalist Lindsay Matheson (Schoolcraft). Con sei elementi a dettar legge e scintille Symphonic Black Metal, il risultato finale si sente. Non c’è una vera virata verso una nuova dimensione – e perché poi ci dovrebbe essere? Pare dicano i nuovi Cradle of Filth – ma sicuramente l’arrivo dei nuovi amici si sente. Inoltre e paradossalmente, al tentativo di rinnovamento che passa tramite il citato arrivo dei nuovi compagni di cordata, fa da contraltare un sound generale somigliante a quello degli esordi. Insomma, fuor di metafora, il suono risulta meno cinematografico delle ultime prove. Una spiegazione plausibile potrebbe essere quella, semplicemente prosaica, che lega il risultato della resa acustica di “Hammer of the Whitches”, a un badget più compresso: un segno dei tempi attuali che spalmano la loro patina di crisi mondiale anche sui cd.
“Hammer of the Whitches” è costruito su eleganti melodie che galleggiano sui ritmi taglienti che caratterizzano lo stile della band. Non mancano gli innesti sinfonici che in alcuni passaggi creano una superba superfetazione di archi. Per il leader Dani Filth e compagni, per quanto concerne il punto di vista prettamente compositivo, questo nuovo lavoro è comunque una riprova delle loro capacità. L’introduzione di “Hammer of the Whitches” è segnalata da “Walpurigis Eve”: qui il romanticismo dell’extreme gothic metal dei Cradle of Filth trova subito una riconferma. “Walpurigis Eve” rappresenta il paradigma operante in tutto il cd o quasi: canzoni veloci, arrangiamenti brillanti e facilità di presa. L’album, come da programma, ha anche il suo bravo brano d’assalto, ovvero, l’intrigante singolo “Right Wing Of The Garden Triptych”. In definitiva, “Hammer of the Whitches” è un album intrigante nel modo giusto e scuro quel tanto che basta… per una band vampiresca.
Ecco la tracklist di “Hammer of the Whitches”:
1.Walpurgis Eve
2. Yours Immortally
3. Enshrined In Crematoria
4. Deflowering The Maidenhead, Displeasuring The Goddess
5. Blackest Magick In Practice
6. The Monstrous Sabbat (Summoning The Coven)
7. Hammer Of The Witches
8. Right Wing Of The Garden Triptych
9. The Vampyre At My Side
10. Onward Christian Soldiers
11. Blooding The Hounds Of Hell
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