"Vempire" è il secondo album dei Cradle of Filth, band black/goth metal capitanata da Dani Filth, ma non credo ci siano bisogno di presentazioni. Chi li conosce o li ama o li odia. Io li amo, soprattutto per aver pubblicato questo splendido gioiello nero, che considero uno dei migliori esempi di black metal sinfonico.

Il disco si apre con "Ebony Dressed for Sunset" canzone di breve durata che fa da introduzione a "The Forest Whispers My Name". Essa era già presente nel primo album, "The Principle of Evil Made Flesh", ma qui è stata arricchita e migliorata. Essa si apre su note di tastiera per poi esplodere in tutta la sua potenza con la voce di Dani che si muove con facilità tra parti narrate, growl e lo scream acutissimo che l'ha reso famoso. "Queen of Winter, Throned" è probabilmente il miglior pezzo del disco, lunga e variegata, con le tastiere che fanno da tappeto per tutta la durata del brano. "Nocturnal Supremacy" è un altra stupenda canzone, con ritmi di batteria serrati e che per certi versi può essere considerato un preludio del successivo capolavoro "Dusk and Her Embrace", uscito lo stesso anno. "She Mourns a Lengthening Shadow" è una traccia strumentale semplice e d'effetto che introduce al brano più "tirato" dell'album, "The Rape and Ruin of Angels (Hosannas in Extremis). Questo lungo brano, che conclude il disco, è caratterizzato da sfuriate black metal e un intermezzo centrale molto dark e evocativo, il tutto concluso da una moltitudine di orgasmi femminili.

In sintesi, ritengo questo cd il picco massimo dei Cradle of Filth, quello che meglio amalgama il black metal più classico con le tastiere dark e le sensuali voci femminili. Mi piacerebbe avessero sempre continuato su questa strada, invece di fare dischi insulsi come "Nymphetamine" e "Thornography".

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