I Creed sono una formazione che innegabilmente rende conto a bands alfiere del grunge degli anni '90 come i Pearl Jam o i Nirvana. Nel 1999 esordiscono con My Own Prison, un album che si è immediatamente imposto nelle classifiche di vendita, pur non proponendo alcunché di nuovo.
La voce di Scott Stapp, leader del gruppo, è praticamente identica a quella di Eddie Vedder dei già citati PJ, altalenante tra parti più grezze e altre pulite. Proprio per la notevole somiglianza ad una delle più belle voci del rock, l'ascolto del cantato di Stapp è quantomeno godibile.
I pezzi sono costruiti su una chitarra ed un basso a tratti massicciamente distorti e un attimo dopo a creare dolci arpeggi. La parte ritmica non è da meno; da passaggi nei quali sembra ci sia Popeye alla batteria, si passa ad accompagnamenti tipici delle ballads del rock americano.
Degne di nota l'aggressiva Torn (in chiave tipicamente grunge) e l'introspettiva My Own Prison (che inquadra bene la filosofia Creediana, costruita sulle sofferenze che la vita irimediabilmente infligge), così come la ballad What's this life for.
Nel complesso un album non indimenticabile, ma nemmeno da buttare via a scatola chiusa... un ascolto lo può anche meritare, non foss'altro che si tratta sicuramente del miglior capitolo di questa band, le cui recenti produzioni sembrano prodotte con la fotocopiatrice...

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