Avevo circa dieci o undici anni quando scoprii come azionare il giradischi di mio padre, prima di allora i miei timidi approcci con la musica pop e rock si erano limitati ad alcune cassette "doppiate" di Beatles, Michael Jackson e Phil collins.
Avevo continuamente una voglia di ricerca, di scoprire cose nuove, e quei vinili dalle strane copertine mi incuriosivano un bel pò: le mucche di Atom heart mother, quei disegni medioevali su "Lizard" dei King crimson, e quel disco a forma di dollaro "Et pluribus funk" dei Grand funk railroad... chissà che tipi fulminati per creare delle copertine così! Quando per la prima volta riuscì a far partire la puntina su un vinile era un disco della collana "La grande storia del rock" dedicato ai Rolling stones, e il riff di Satisfaction mi sembrava la cosa più cazzuta che avessi mai sentito. Bei tempi, che bella esperienza è stata scoprire la musica rock! una passione che non mi ha mai abbandonato e che tutt'ora fa parte integrante della mia vita.
Un giorno mio padre tornando dal lavoro e vedendomi trafficare con i suoi vinili mi disse: senti questi và (mise "Proud mary") questo è il vero rock americano! mmm... i Creedence clearwater revival...... live in Europe!? Il disco ritraeva un autostrada con svincoli e sovraelevate (che poi ho scoperto non essere la copertina che si trova in commercio...fossi in possesso di una copia rara????). Inutile riepilogare l'importanza dei Creedence nella storia del rock, da Woodstock a portavoce del southern rock nel mondo, ed è innegabile l'estrema popolarità dei loro singoli: sentiti e risentiti ovunque, radio, in tv , al cinema, e reinterpretati più volte in tutte le versioni possibili.
"Live in Europe" esce quando la band si era ormai definitivamente sciolta, e aveva provato a continuare nonostante l'importante defezione di Tom Fogerty (chitarrista e principale compositore) in veste di trio con un album scialbo (Mardì gras 1972) e una nuova turneè. Ma il responso non fu dei migliori, il pubblico sembrò perdere interesse per quel tipo di musica un pò sorpassata, spostando l'attenzione verso le nuove tendenze musicali. Erano i primi anni 70 ,il periodo più prolifico e avanguardistico del rock and roll. La qualità musicale anche senza il chitarrista è su ottimi livelli, e i brani suonano vivaci e coinvolgenti, "Up around the bend", "Hey tonight" e "Keep on chooling" suonano meglio che in studio. Il live in questione non è certo paragonabile ai ben più blasonati live del rock di quegli anni (Live at fillmore east degli Allman, Made in japan dei Purple o Alive dei Kiss) manca anche all'appello qualche brano importante, ma è da considerarsi come un grande reperto archeologico del gruppo e dei suoi ultimi istanti di vita, suonato in maniera egregia e sottolineato da una prestazione estremamente coinvolgente. La testimonianza di una fine dignitosa, una dimostrazione di professionalità e coerenza fino alla fine.
Dopo la separazione John Fogerty continuerà a suonare per altri quarantanni i successi dei Creedence come solista (il mutuo non si paga da solo), mentre gli altri, escluso il povero Tom che morira nel 90, continuarenno su strade diverse salvo una breve parentesi sotto il moniker "Creedence Clearweater Revisited". Comunque... cari vecchi Creedence, quanta grande musica non troppo originale avreste potuto ancora produrre... e pensare che oggi, con tutti questi gruppi "Revival" che vanno tanto di moda, considerati dei geni (Franz ferdinand, The Strokes....bah!), voi in tempi non sospetti già l'avevate capito... E mentre tutto il mondo si tingeva i vestiti con la varecchina e viaggiava con gli acidi, voi con i vostri camicioni di flanella e i cappelli da cowboy suonavate ancora rock and roll inossidabile e anacronistico... precursori!
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