John Fogerty: voce, chitarra, armonica. - Tom Fogerty: chitarra. - Stu Cook: basso. - Doug "Cosmo" Clifford: batteria.
I Creedence Clearwater Revival, l'America, il rock, le estati in campeggio, i viaggi, la vita...
Musica che far venir voglia di prendersi un camper, trovare una bella e brava donzella, facci quanti più pargoli possibile, e partire. Si partire... già... ma per dove? Dove vi va, i CCR son tipi spartani, si adattano loro, mare, montagna...ed il sogno di un coast to coast negli states sembra quasi avverarsi. E se siete dei poltroni? Se vi piace stare a casa a cazzeggiare? Se, soprattutto, non avete nessun fottuto camper? Niente paura, John e soci sapranno come allietare anche le vostre bolse serate casalinghe. Si disse di loro che erano una band da famiglia, una sorta di Disney band... Col cazzo! Dico io. Quella di John fu una delle voci più arrapanti del West, e chissà quante giovini pulzelle all'epoca raggiunsero il primo orgasmo da sole, nel buio della propria stanzetta, ascoltando I Heard It Through the Grapevine... magari qualcuna rimase anche incinta, cazzo. E mentre dalle altre parti del mondo i rocker diventavano sempre più megalomani e cercavano di stupire con effetti speciali e fondotinta, quei quattro ragazzotti sembravano esser rimasti negli anni '50. - Sveglia John, nel mondo impazza la psichedelia, l'LSD, sta nascendo il progressive! - Sticazzi!? Rispose lui. - Io sono solo un campagnolo con l'hobby del rock&roll. LSD? Piuttosto passami una bottiglia di buon whiskey. Camicioni a quadri e blue jeans stretti ad esaltare pacco e contropacco, due chitarre, basso, batteria, qualche cassa ed un palco di travi in legno tarlato. E con la chitarra ci sapeva fare John, non faceva mica finta come Elvis, non portava la chitarra solo per sembrare più figo, a lui serviva veramente quella chitarra; certo, non un virtuoso dello strumento, nessuna particolare acrobazia, in fondo John suonava il rock, che gli fregava di darsi a numeri circensi!? Giro e fraseggi blues, qualche variante country-western, tanta passione, buon gusto e grinta da vendere, bastava questo, perchè complicarsi la vita? Si, e gli altri tre? Mica guardavano e basta! E no, non erano degli sprovveduti Tom, Doug e Stu (e co sti nomi, figuratevi se potevano suonare il progressive!), musicisti preparati, concreti, dalle solide basi blues, campagnoli con la testa sulle spalle, cresciuti a calci in culo e vacche da mungere, e poi la sera tutti al saloon a far bisboccia.
Ma i Creedence furono anche la strana parabola dei fratelli Fogerty, a John fama, succeso, gloria e voce fallica, a Tom... a Tom la vita non sorrise affatto, ma fu un ottimo chitarrista ritmico, e senza di lui la band si dissolse in poco tempo. Che riposi in pace.
Le vicende legate alla produzione Live di questa band per certi versi anticiparono ciò che successe ai Led Zeppelin, cioè il primo disco dal vivo pubblicato fu una puttanata; uno di quei capricci di quache schizzato discografico pezzo di merda, che ebbe la geniale idea di far uscire un vinile, "Live in Europe", con registrazioni della formazione a tre, quella senza Tom, quella peggiore, la più trascurabile, mentre negli archivi vi era molto di meglio. John si oppose, da buon cow boy, minacciò di invadere la casa discografica con una mandria di tori da rodeo, cavalcando Furia sulle note di Cotton Fields, ma non ci fu niente da fare. Per fortuna nel 1980, fu fatta finalmente giustizia, e fu dato alle stampe il vinile "The Concert", contenente l'estratto (50 minuti) dello show registrato in California, al Coliseum di Oakland, il 31 Gennaio 1970. E Signori, cazzo, questo è un gran disco! All'epoca i quattro stavano lavorando a Cosmo's Factory, e quella sera ne regalarono un paio di anticipazioni, lo scatenato rock&roll di Travellin' Band (ma quanto si sarà incazzato Little Richard!?) e la splendida ballad Who'll stop The Rain, da brivido in questa esecuzione (indovinate a chi si son ispirati gli Eagles). The Concert fotografa i CCR nel periodo di massimo splendore, pieni di idee, in piena fase creativa, e i problemi fra Tom e John ancora lontani. Oltre ai due pezzi citati, altre 12 gemme. Si parte con la sporca ed ipnotica Born on The Bayou, poi Green River, l'ottimo blues-rock di Tombstone Shadow, il country tipico di Don't Look Now, passando per la divertente Bad Moon Rising, la celeberrima Proud Mary (chi non ha mai canticchiato quel ritornello?), il quasi hard rock dell'adrenalinica Fortunate Son (recentemente sentita anche nella colonna sonora di Die Hard 4). Commotion è un altro splendido rock-blues (e l'intro vi farà venir in mente ad un certo punto quel simpaticone di Lenny Kravits).
The Midnight Special e Night Time is The Right Time sono due splendide cover in cui si può apprezzare tutto il talento di Fogerty come cantante blues. Segue Down on the Corner, e qui il culo parte in automatico, se restate fermi su sto pezzo vuol dire che siete andati, solo che la cosa non è stata ancora ufficializzata. Rispetto alle incisioni in studio, vi è una batteria più decisa, chitarre più ruvide, e ritmi accellerati, ma nessun pezzo viene stravolto, ed in fondo era giusto così; quelli erano piccoli gioielli, che in 2-3 minuti riuscivano a dire tutto, brevi, ma intensi, non certo canzonette insignificanti, anzi (parafrasando lo spot della nota marca di pennelli, i Creedence Clearwater Revival non facevano canzoni grandi, ma grandi canzoni). Ma nella finale Keep on Chooglin' la band dimostra a tutti che quando voleva tirare i pezzi per le lunghe non incontrava alcuna particolare difficoltà e nei 9 minuti di esibizione si può apprezzare tutto il talento di John, che fa il diavolo a quattro, si scatena con la chitarra, qui più tosta del solito negli assoli, poi passa all'armonica, quindi torna alla chitarra, improvvisando sempre alla grande. Ma è tutta la band ad essere eccellente, mai uno stacco fuori tempo, mai una nota fuori posto, perfettamenta affiatata.
Finito di ascoltare il cd vien subito voglia di risentirlo, ancora e ancora, e credetemi, farete fatica a levarlo dallo stereo. Molto buona anche la qualità complessiva della registrazione, insomma tutta un'altra cosa rispetto a Live in Europe, tanto da poter affermare che "The Concert" è l'unico vero live dei CCR. Aggiungo che di recente (2008) la Universal\Fantasy ha pubblicato una raccolta di due cd dal titolo Best Of, in cui il primo disco è un classico Greatest Hits, il secondo è dal vivo ed è appunto questo live, pari pari. Quindi chi sia interessato al prodotto, ma non riesca a trovarlo, può ripiegare anche su questa compilation. Che altro dire? "The Concert" non è certo uno di quei live che han fatto epoca, ma chiunque lo ascolta corre il serio rischio di eleggerlo a proprio disco preferito (sempre che vi piaccia il genere... ma si, vi piacerà, loro piaciono a tutti)
I Creedence Clearwater Revival, l'America, il rock...
Carico i commenti... con calma