CRISTINA DA(taglio della)VENA.

Ero preparato al peggio: Marco Masini, Gianluca Grignani, gli Articolo 31, e più giù fino ad Amedeo Minghi o Ivan Cattaneo. Ero anche disposto a far fuori persino quel pirla di DJ Francesco o quella zoccoletta di Dolcenegra. E invece no. Tutto avrei immaginato ma non di spingermi fino a questo.

Quando ho letto il suo nome sul fogliettino mi aspettavo che qualcuno srotolasse alle mie spalle la bandiera con su scritto "Sei su Scherzi a parte". E invece no: era tutto dannatamente vero. Ho opposto resistenza, cazzo e ho sollevato un putiferio che non vi dico. Eliminare questa significava in qualche modo darle un'importanza, un senso al suo operato, quando sanno tutti che l'unico motivo che la fa restare a galla a quello di essersi trasformata in una sorta di icona-babysitter per quell'esercito silenzioso di bambini rincoglioniti che pendono letteralmente dalle sue labbra (un esercito cha fa fatturare, tramite intercessione dei loro genitori, alla nostra Peter Panna e al suo staff, qualcosa come qualche milione di Euro all'anno, e chiudo parente).

Ero arrivato al punto di dare le dimissioni da punitore ma, dopo vari ripensamenti sul da farsi (e un sostanziale aumento del 20% sull'ingaggio!), ho accettato controvoglia a patto di avere con me una spalla esperta del ramo. Il generale è stato indeciso fino all'ultimo e poi mi ha fottuto come al solito: sarei andato in missione con Spongebob, la mitica spugna di mare da sempre acerrimo nemico di Cristina d'Avena & C. PORCA PUTTANA, in missione con un cartone animato?! Già mi stanno sul cazzo i cartoni animati figuriamoci avere come spalla una spugna di mare ottimista e fuori di testa. Cristo santo, la sfiga mi stava col fiato sul collo e l'incombere di uno sputtanamento da tutto il pianeta DeBaseriano pure. Se sfida è, sfida sia.

Il primo giorno mi calo in fondo all'oceano e recluto Spongebob direttamente a Bikini Bottom che accetta entusiasta come sempre di partecipare a un'azione "memorabile fantasmagorica col mio Punny preferito" (parole testuali n.d.r.). Il giorno dopo, col mio fardello di morte, ci rechiamo negli studi di FiveLandia, che sono una specie di Cartoonia ubicata sotto gli studi Mediaset, attiguo alle fogne (e ho detto tutto!). Varcata la porta di Fivelandia ci troviamo Jeeg Robot D'acciaio a far da buttafuori e Garganella che ci chiede "cosa strapuffo vogliamo dalla Regina Cristina?"-"LA REGINA CRISTINA?!?" Mi girano le palle rotanti peggio di Mazinga, porcaccia troia di un... faccio per estrarre il revolver che Spongy mi ferma, prende una Staedtler gigante e li cancella dalla mia presenza senza colpo ferire. Questa cazzata potevo evitarmela. Cartoni del cazzo! Avanzo col mio bazooka tascabile infilato nella cinta dei pantaloni mentre uno stuolo di puffi ci accoglie con canti e grida di festa; Spongy come al solito canta e gioisce insieme a loro: Cristo, ne ho già i coglioni strapieni di questi cartoni e spero solo di finire il lavoro in fretta perché di questo passo mi rincoglionisco pure io. Mi si affianca Lupen III con quel suo macinino e mi chiede se voglio un passaggio, io dico di no, lui insiste, io gli confermo di no, lui me lo chiede per la terza volta e io gli traforo il volto con la bambola cromata dal collo lungo, regalandogli un terzo occhio, grande come un pompelmo Jaffa. La sua macchina perde ovviamente il controllo e investe l'Ape Maja, Baby-The Mask e tre puffi anonimi che saltavano a corda poco più in là. Avete mai visto il sangue di un Puffo? Ebbene: io sì ma col cazzo che vi dico di che colore è! : -))

Ecco il castello incartato (?) e Spongebob grida "Hurrà hurrà". Non capisco dove trovi tutta questa energia 'sta spugna di mare del cazzo, però mi mette allegria e questo è già qualcosa. Saltiamo oltre il ponte levatoio, saliamo la grande scalinata foderata di Telegatti impolverati ed entriamo nel Salone Imperiale. Ci guardiamo intorno con sospetto quando, d'un tratto, mi si avvicina Cristina D'Avena, con Kipper, Pippi Calzelunghe e altre testine di cazzo in miniatura a farle da scudo. "VOI?! Qui?!" fa lei strabuzzando gli occhi come Willy Coyote. "Chi ti aspettavi, Nonna Papera, amore?" dice Spongy facendo il lumacone. "Ma... con tutti i personaggi famosi che ci sono proprio a me dovevi fare fuori?", "È come la ruota della Fortuna, bambola... oggi a te, domani a Grignani e così via... ne resterà soltanto uno!" dico stravaccato sul divano, citando Hihglander in penombra, giocherellando col mio pistolone cromato. "Ma io non rompo i coglioni a nessuno!! Io me ne sto' in un cantuccio quatta quatta, faccio le mie cagate... ", "Mia regina, la prego..." la corregge fratel Coniglietto a suo fianco. "...sii intendevo dire, faccio le mie canzoncine innocue e puffettose tutte ciccia e brufoli che ai bambini piacciono tanto tanto tanto, come dice Giovanotti hi, hi, hi..."

Cazzo, penso, questa è proprio rincoglionita di suo: a furia di stare "di qua" ha perso ogni contatto col mondo "di là". Farà anche i miliardi ma... è vita questa ? "Se mi lasci viva faccio tutto quello che vuoi!" mi fa la Regina di Sti Cazzi Animati. "Avanti, dietro e... bocca ?" replico in un attacco di Libidum Tremens stuzzicato dal contrasto non poco intrigante. "Ma... regina, questo non possiamo permetterlo!!" dice Fratel Coniglietto sguainando una spadina-spiedino veramente ridicola. Cartoni del cazzo!
"Io posso fare quello che voglio! IO SONO LA REGINA!! Credete forse che abbia fatto tanto di meno per ritagliarmi questo spazio dorato nella discografia italiana senza, ripeto, SENZA avere rivali di sorta? E allora io dico: UNA TROMBATA PER IL MIO REGNO!" e togliendosi la gonna mi fa rischiare un doppio embolo con un completino in Lattex di pelle rossa, tacchi a spillo cromati, reggiseno con stringi capezzoli a stantuffo e vari accessori jessicorizzici. Resto di stucco con la mascella che striscia sul pavimento mentre a Spongy gli si irrigidisce il naso facendo 14 capriole su se stesso. Lei si sdraia a gambe divaricate sul tavolo imperiale e mi implora: "Vai Punny, fai il tuo dovere e puniscimi, fammi male, fammi godere. . . insomma, FAMMI e basta, in cambio della tua clemenza!!" Resto un po' basito e perplesso. Non mi aspettavo una reazione simile, non da una come Cristina che, per quanto ambigua e lumacona, non avrei immaginato potesse arrivare a tanto. Tu pensa il mondo dello spettacolo! Piglio il mio borsone e la lascio lì, a prender aria alle gambe spaccate a 180°. Spongy chiede di darle due botte "per farla felice" ma poi desiste e mi segue non senza rimbrottarmi parole incomprensibili. Me li vedo già: mi daranno tutti del frocio, dell'impotente, del timidone, del sentimentale. Lei poi, si incazzerà come una furia ma tutto sommato non me la sento di infierire su questo personaggio mezza donna, mezzo cartone animato e mezza scema. Un totale di una donna e mezza, alta un tappo con una vocina da eunuco al contrario, da far sembrare Gionatan del Grande Fratello, a confronto, uno scaricatore di porto del Belìze.

Usciamo da Fivelandia e mi accendo una Marlboro light aspirando nicotina a pieni polmoni. Mi allontano mogio mogio e gettando il cerino a terra non mi accorgo di provocare un incendio di dimensioni bibliche. Tutto diventa fuoco, un rogo indomabile da far crepare d'invidia Nerone: nani ballerini, puffi multicolore, Capitan Harlok, Mazinga e mille di queste fregne animate, tutte dissolte, tutte arrostite in una grigliata mista da far crepare d'invidia a quel carnaiolo di Vissani.
Cazzo, non l'ho fatto apposta. Giuro, io non volevo. "Sticazzi" mi fa il generale e mi appioppa un rotolone di banconote che non mi ci sta nemmeno nel palmo della mano. Va bene tutto, penso tra me, ma questa D'Avena potevano evitarmela cazzo... di questo passo la mia lista sarà infinita e non avrò più forze per reggere il ritmo.

Notte Jane Fonda. Spongebob è davanti al televisore con una bicchierone triplo di pop corn che ha dimenticato tutto e tifa la Juve che gioca contro la Roma nella finalissima di Campionato. Cartoni del cazzo... come li invidio... tempo un minuto e si dimenticano tutto. Tutto all'opposto di me, sempre a crucciarmi per la musica del cazzo, mai un po' di gioia, mai un divertimento, sempre missioni deprimenti al limite del trash.

E mentre ripenso alla mia vita, scivolo mogio mogio con gli occhi rossi sul divano sgranocchiando birra e ruttando pop-corn a fianco del mio amico vestito da tifoso che esulta e saltella per il gol segnato al 90° minuto. Cartoni del cazzo.

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