...2005 anno stupendo dal punto di vista delle uscite discografiche, tra Black Label Society, Corrosion of Conformity, il ritorno degli Eye Hate God e dei Crowbar.
Proprio questi ultimi, i padri fondatori dello sludge metal, escono a distanza di quattro anni dall'ottimo Sonic Excess In It's Purest Form (impossibile per me dimenticare melodie nichiliste come The Lasting Dose e Thru The Ashes...), con 'Life's Blood For The Downtrodden'. Seguo la band da diversi anni, è posso dire che in questo ultimo cd, ha raggiunto una maturità a dir poco impressionante; ancora una volta la formazione ha subito qualche cambio, alla batteria abbiamo Craig Nunenmacher (ora anche nei Black Label Society), e al basso solo per questa occasione Rex Brown (ex Pantera, Down), il ruolo delle chitarre lo svolge Kirk Wendstein, che canta con il suo inconfondibile timbro vocale. La produzione affidata a Rex e Warren Ricker, è ottima, in grande risalto il drumming pesantissimo e i riffs grassi e malinconici delle chitarre; questa volta il basso è più chiaro che in passato, dove risultava quasi assente. Fatta questa premessa non vi resta che chiudere gli occhi e inalare i neri sentimenti che il mito Kirk Weindstein prova, date uno sguardo ai testi, per creare il giusto ambiente decadente...
Le canzoni sono tutte da assaporare per poter intraprendere un viaggio rude, funebre, incazzato e maledettamente razionale. La band riesce benissimo nell'intento di comunicare la malinconia e l'angoscia più nera, grazie a riffoni cadenzati, pesanti come macigni, ma non solo, pezzi più "tirati" come la terza "Angels Wings", o "The Violent Reaction" danno il giusto equilibrio al carattere di questo disco. Decisive alcune "innovazioni" stilistiche che sorprendono in positivo, come nell' incantevole "Moon" dove si odono echi dei migliori Paradise Lost, o in "Coming Down" in cui sembra di sentire i black sabbath ancor più doom. Mi hanno sorpreso molto le parti vocali di Kirk, migliorato decisamente, non nel lato tecnico, ma in quello pratico, ha abbandonato certe soluzioni claustrofobiche degli album passati, soprattutto i primi, (date un ascolto alla title track e ne avrete conferma, una song acustica da lacrime).
Parti doom, che si adattano ad altre più "core", passando per il metal più bastardo, questo è il marchio di fabbrica dei Crowbar da almeno 10 anni, se non avete l'idea di cosa sia la pesantezza sonora, date un ascolto ad un qualsiasi album, magari iniziate da questo che forse è il più accessibile insieme al penultimo 'Sonic Excess In It's Purest form'.
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