Non era facile replicare ad un piccolo grande gioiello come il precedente "Woodface", ma i Crowded House con questo "Together alone" ce l'hanno fatta. A mio avviso questa band ha incarnato come pochi altri la perfetta fusione fra rock e melodie pop, condita da echi beatlesiani che sembrano provenienti direttamente dalla premiata coppia Lennon-McCartney.
Nello specifico, "T.A." è meno smaccatamente beatlesiano del precedente (sebbene "Pineapple head" sia un pò la loro "Norwegian wood") , ma il cocktail pop-rock preparato in questo album e di quelli che stupiscono e appagano per la sapiente, e a tratti geniale, combinazione di ritmi, chitarre elettriche e acustiche, e cori (o doppie voci). Basta immergersi nella iniziale "Kare kare" e subito emergono gli ingredienti suddetti; poi il ritmo aumenta con "In my command", e "Fingers of love" è la prima, bellissima ballata.
I Crowded House sanno anche essere "muscolari" , senza perdere le loro caratterisriche in "Black and white boy", davvero trascinante, e "Locked out". "Private universe" colpisce per la sua originalità (soprattutto per il tappeto ritmico, sottolineato anche dai fraseggi di chitarra acustica), e "Distant sun", all'epoca uscita su singolo, è pura euforia melodica.
Il resto, a parte forse "Skin feelin" che scimmiotta un pò troppo "The fly" degli U2, è, anche se non citato, all'altezza degli altri brani.

Questo album fu il  loro canto del cigno, se si esclude "Afterglow", ma anche il loro album di maggiore successo commerciale. In sintesi, grande album di un grande gruppo, purtroppo sciolto. A quando un'altra band così?

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