Nell’affollato panorama musicale di rock/metal di oggi risulta difficile scovare dei gruppi validi che si affacciano per la prima volta sul mercato discografico. La maggior parte delle volte sono ingiustamente liquidati e snobbati con poche parole da frettolosi recensori di testate giornalistiche del settore, impegnati ad elogiare i soliti quattro gruppi facenti parte della classe degli intoccabili o a raccontare i nuovi trend musicali che fanno impazzire i giovanissimi.

Questo preambolo mi serve per introdurre le Crucified Barbara, gruppo femminile svedese, notevolmente sottovalutato dal serioso e maschilista popolo rock-metal, che purtroppo non riesce ad accettare che quattro ragazze riescano a fare meglio di molti dei loro colleghi. Inoltre chiunque abbia mostrato un certo interesse o ammirazione è stato subito additato come amante solo del loro gentil aspetto. Come dicevo le Crucified Barbara sono un gruppo svedese, proveniente dalla prolifica Stoccolma. Il primo disco pubblicato è “In Distortion We Trust” del 2005, titolo perfetto, che rispecchia fedelmente cosa troveremo all’interno del disco.

Infatti sin dalle prime note si capiscono le loro influenze, ovvero un possente hard rock contaminato di heavy metal. Il muro sonoro prodotto dal quartetto è veramente di notevole spessore, la loro abilità nel suonare e cantare è indubbia e anche le soluzioni musicali non sono mai banali, riuscendo a creare canzoni variegate e articolate seppure nella loro medio-breve durata. La produzione del disco è molto buona, i singoli strumenti si sentono bene, la voce di Mia Coldheart è ottima sia nelle parti più pesanti che nelle parti pulite, la stessa Mia insieme a Klara Force (seconda chiatarra) si alternano all’esecuzione di micidiali riff e assoli. Nota positiva è per quanto riguarda il basso: il ruolo della bassista, Ida Evileye non è messo in secondo piano, anzi la produzione è riuscita a renderlo “visibile” nonostante le graffianti chitarre. Infine la batterista Nicki Wicked è precisa non monotona e percuote la batteria fino all’ultimo secondo.

Se siete scettici riguardo la loro preparazione, vi consiglio di vedere qualche video dei loro live, sicuramente non rimarrete delusi. Si può dire senza problemi che tutto funziona alla perfezione senza nessuna sbavatura. Il cd scorre senza intoppi, non sorprendetevi se inizierete a muovere il collo, o il piede o a tambureggiare con le dita, è tutto perfettamente normale. Spesso si dice che il rock sia morto, almeno lo dicono i fortunati che hanno vissuto il periodo d’oro o ottusi puristi. A causa di questo comportamento però non è possibile giudicare oggettivamente i nuovi prodotti facente parte di questo filone, comparandoli in modo forzato con i mostri sacri del genere e finendo ovviamente sconfitti.

Il mio consiglio è quello di ascoltare questo disco tutto di un fiato, senza perdersi in pensieri su cosa sia il rock delle origini e quello attuale e senza paragoni azzardati. Se ancora non vi siete spogliati dei vostri pregiudizi e della vostra malizia, vi consiglio decisamente altro. Da parte mia pieno supporto per queste fantastiche rockers.

“Life is bitch and so am I you see, I dedicate my love to a flying-V” - My Heart Is Black

  1. "Play Me Hard (The Bachelor's Guitar)"
  2. "In Distortion We Trust"
  3. "Losing The Game"
  4. "Motorfucker"
  5. "I Need A Cowboy From Hell"
  6. "My Heart Is Black"
  7. "Hide 'Em All"
  8. "Going Down"
  9. "I Wet Myself"
  10. "Rock'n'Roll Bachelor"
  11. "Bad Hangover"

(N.B l’edizione del 2006 contiene la versione acustica di "My heart is Black", "Killed By The Queen" cover dei Motorhead, e "Shout It Out Loud" cover dei Kiss).

Carico i commenti...  con calma