“Guerra è Madre di tutte le cose” Eraclito

Un nuovo braccio tiene alto il nefasto stendardo della Black Legion. Accanto agli illustri nomi di Nehemah, Mütiilation, Belketre, Pogrom, Mortifera, Vlad Tepes, Kristallnacht, Gestapo666 e Torgeist, i Crystalium appongono la loro firma in lettere di fuoco e sangue con questo magnifico “De Aeternitate Commando”, opera di altissimo valore tecnico, che, affrancandosi dai connotati tipici della scena estrema francese per sound e qualità di produzione, offre una nuova interpretazione di War Black Metal. Alla brutalità devastante delle altre formazioni WBM i Crystalium oppongono uno sfoggio di potenza marziale, la cui incisività è sottolineata dall’uso minimale ma presente delle tastiere, che rende le composizioni immediatamente comprensibili all’ascoltatore, pur mantenendo inalterata la velocità elevatissima del drumming. Anche le tematiche trattate non sono quelle canoniche: al posto del tradizionale anticristianesimo e delle consuete visioni da immani battaglie e apocalittici stermini, i Crystalium scelgono una via aristocratica di celebrazione dell’odio, attraverso argomenti come la guerra, l'elitismo e la filosofia.

E appunto “La Valeur De La Haine” è il titolo della straordinaria opener, che si apre in modo diretto, senza accenni di intro. Da un breve preludio caratterizzato dal granitico intreccio delle chitarre sorge un maestoso “Hail!”, urlato da quella che sembra essere un’intera legione di combattenti per la Nera Fiamma. Un riff grandioso e pesante irrompe introducendo col suo maestoso incedere un elemento marziale che culmina con l’inserimento della voce, uno scream particolare, rauco e potente. Ho ascoltato tantissimo black metal, spaziando dal true all’ipertecnico, dal raw al depressive, dalla scuola finlandese a quella americana, fino alle profondità dell’underground italiano e tedesco, ed ho trovato pochissimi arrangiamenti in grado di rivaleggiare con quelli di “La Valeur De La Haine” per evocatività ed espressività. Altra punta di diamante dell’album è “Je Suis Le Christ”: mettendo da parte il satanismo da quattro soldi, il gruppo francese muove una critica nietzschiana alla morale cristiana tramite una struttura musicale cadenzata prima e vorticante poi, con l’intervento della doppia cassa assistita da una mitragliata inumana di blastbeats. La voce cavalca l’ondata furiosa della track ruggendo, in madrelingua come in tutti gli altri pezzi del gruppo, l’esaltazione dell’individualità. E’ ancora protagonista l’elemento marziale, reso dall’imponenza degli intrecci tastieristici, ma se esso trova la sua massima espressione in senso maestoso nell’opener, qui è invece esaltato nella sua accezione militaresca. “Lorsque L’Elite Sera Couronée De Flammes”, unico pezzo non “introduttivo” ad avere una durata inferiore ai sette minuti, è altro punto focale dell’album. La varietà della struttura chitarristica è impressionante: in 6 minuti e 18 secondi, tralasciando il ritornello che intercorre solo due volte, lo stesso riff non si ripete mai. Ne deriva un cambio dei tempi batteristici esaltante, che trova il suo apice nella conclusione a rallentare, la quale si fregia, fra le altre cose, anche di una prestazione vocale veramente inebriante. A mantenere il livello tecnico alto interviene anche “Au Nom De La Rebellion”: un demone sembra essersi impossessato della batteria, che macina tempi sovraumani, aizzata dall’infuriare di una voce mai così carica di rabbia e disprezzo. La componente di maestosità introdotta dalle tastiere è esaltata dagli improvvisi rallentamenti delle pelli, sui si inserisce a volta una voce pulita dal tono declamatorio.

Questo full lenght conferma il gruppo come rivelazione europea più agguerrita degli ultimi anni, premiandone non solo la grande originalità compositiva, cosa già piuttosto rara, ma anche la rielaborazione personale delle tematiche di un genere da molti accusato di ripetitività.
In sintesi, "De Aeternitate Commando" fornisce quarantatrè minuti di odio, marzialità e potenza in un Black Metal rapidissimo e tecnico, che fa dei Crystalium uno dei principali stendardi della scena francese.
"Les polarités sont unifiées, par le sang, le feu et le fer... "

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