“Crowleymass” è forse la cosa più bizzarra che il genio di David Tibet abbia mai partorito nel corso della sua carriera. Contraddistinto dalla mitica copertina ritraente una Madonna con in braccio un Gesù bambino dal volto di Alesteir Crowley, “Crowleymass” è oggi praticamente introvabile, ma non costituirà una grande lacuna per chi invece apprezza la Corrente nella sua forma più tipica.

L'EP, uscito originariamente nel 1987 (nel giorno del compleanno di Alesteir Crowley!) sotto la dicitura Current 93/HOH, raccoglie tre pezzi che nascono dalla collaborazione fra Tibet ed il fantasioso compositore islandese Hilmar Orn Hilmarsson (altresì detto HOH): un connubio che qualche anno più tardi porterà al bellissimo “Island”, dedicato proprio alla terra natia di HOH, e che fra i suoi gioielli inestimabili custodirà anche la folle “Crowleymass”, qui servita in più salse.

Una solida drum-machine batte il tempo di uno pseudo-rap (!!!) ballabile dagli arrangiamenti pomposi, pacchiani ed animata da un ritornello stranamente accattivante (“Don't give us no sass, or we'll kick your ass / cuz we're the heralds of Crowleymass”).

HOH mette insieme un bel brano orecchiabile che recupera le origini esoteriche del combo innestando i rituali di Alesteir Crowley, rintocchi di campana e controcanti angelici in un tessuto sonoro che ripercorre gli stilemi del miglior synth-pop del periodo. In un contesto del genere, la voce sgraziata e grottesca di Tibet (nella sua forma più goliardica, alle prese con la sua visione sempre più personale ed anticonformista della dottrina crowleyana) non può che far divertire. Ed il brano nel complesso, più che scioccare, sarà in grado di strappare un sincero sorriso, perlomeno ai fan più aperti di mente.

I brani che seguono sono due variazioni del tema: “As for the Other Side (Christmassacre)” rielabora in versione techno certi elementi del brano precedente, mentre “Crowleymass (Mix Mix Mix)”, come suggerisce il titolo, è un remix che ci restituisce “Crowleymass” in una versione più estesa ed arricchita da notevoli porzioni strumentali.

Ben più interessante è il quarto brano, aggiunto poi nella ristampa su cd del 1997, anch'esso frutto della fratellanza con HOH; un brano incluso probabilmente perché, seppure per motivi diversi e per certi aspetti opposti, costituisce un altro episodio totalmente assurdo e disgiunto all'interno della discografia della Corrente: “I Arise” sa graffiare e osa sconfinare nei territori impervi dell'heavy-metal (!), forte di una solida base ritmica e del rombare di una chitarra elettrica che ben si sposa alle tastiere minacciose ed alla voce spiritata di Tibet, che torna finalmente a vestire abiti a lui ben più congeniali.

“Crowlemass”, in defintiva, ha senz'altro il pregio di mettere in luce un volto inedito del multiforme fluire del talento artistico di David Tibet; ahimè, i Current 93 non diverranno celebri per “Crowleymass”, che rimane appannaggio dei fan più curiosi e comprensivi dell'istrionico artista inglese.

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