Quando nel 1984 l'album "Nature Unveiled" cominciò a circolare tra gli appassionati e curiosi cultori del suono dark e industrial si sparse la voce che qualcosa di nuovo stava emergendo dall'affollata scena britannica del post-punk. Il progetto denominato Current 93 fece breccia in berevissimo tempo e si pose come pietra angolare (e di paragone) di un nuovo filone con forti connotazioni esoteriche, che andava ben oltre le superficiali iconografie culturali portate alla ribalta dalla dark-wave.
Il sound industriale figlio dei Throbbing Gristle andava a sposarsi con il sensazionalismo oscuro del neo-gothic, producendo un magma incredibile di evocazioni "musicali" che assomigliavano più ad un rituale demoniaco che non a una ballata rock decadente.
Recitativi ipnotici, voci deformate, invasioni acustiche di creature soprannaturali, pochissimi riferimenti agli strumenti conosciuti e molti innesti elettronici che di elettronico, però, avevano ben poco.

L'album constava di due sole composizioni, una per facciata. Due lunghe suite dell'angoscia che parafrasando le opere di Lautremont (non solo i Canti di Maldoror) e attingendo alle velleità magiche di Crowley ed altri personaggi del genere, mettevano in scena un teatro invisibile di suggestioni metafisiche e surreali, sulfuree e beffarde.
La voce di David Tibet - guru e fondatore del progetto Current 93 - ghigna inquieta nel lungo excursus di "Ach Golgotha (Maldoror Is Dead)", facendosi gioco di ogni ortodossia e trascinando l'ascoltatore in una buia segreta popolata di ectoplasmi settecenteschi e affrescata come una basilica satanica. Così come nella più godibile e mistica "The Mystical Body Of Christ In Chorazaim (The Great In The Small)" dove un maestoso loop orchestrale si snoda attraverso litanie a tratti incomprensibili e conduce lungo un percorso che sembra svelare gli aspetti più sinistri delle sacre scritture.
Ammirevole nella sua volontà di rottura e fondamentale nel recente corso della storia musicale, "Nature Unveiled" è una chicca golosa per tutti i palati che cercano suoni davvero alternativi e calati in un contesto denso di riferimenti.
Invecchiato bene, il disco oggi può solo apparire un po' prolisso nell'ascolto completo, una volta digerita la novità. All'epoca era il perfetto sottofondo per serate di totale astrazione dal mondo esterno.

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