In principio ci furono i Kraftwerk, manipolatori del suono e inventori (insieme a pochi altri) di un nuovo genere musicale, l’elettronica. Tutti i loro lavori si basavano su un concetto ben preciso, ”L’ uomo nasce organismo ma diventerà una macchina” , ed oggi questo concetto è più attuale che mai, la società sempre più schematica e schiava del consumismo, ripetitiva e lobotomizzata dal sistema, fredda e senza anima. Ma in fondo siamo sempre umani… Il duo Parigino Daft Punk ha recuperato la lezione dei Kraftwerk sfornando questo album che è quasi un tributo al gruppo tedesco, composto in sole 6 settimane Human After all (e il titolo dice tutto) si basa principalmente sul concetto di ripetitività , mettendosi a metà strada tra il geniale e il trash, ed è proprio questo il loro punto di forza che molti non hanno capito, lavorare con la spazzatura in maniera geniale è il loro lavoro! Lo dice anche il nome del gruppo, DAFT PUNK (Punk spazzatura), capaci di rivoluzionare la storia dell’house music giocherellando con campionatori e vocoder da quattro soldi nel garage di casa!! Homework (lavoro fatto in casa), fu composto con accozzaglie digitali ma in maniera geniale, e i due fratellini avevano 18 anni! Nulla è cambiato da allora, Human After All mantiene le stesse caratteristiche degli album precedenti, spazzatura digitale infarcita da colpi di genio, il minimalismo (professionale) dei Kraftwerk portato agli estremi, ridicolizzato, semplicizzato, ma in maniera ottima!! Tutti sono capaci di creare musica ripetitiva utilizzando lo stesso Loop per 6 minuti (basta avere il music maker della magix), ma ben pochi sono capaci di farlo in maniera intelligente.

La genialità di questo album è che ogni canzone ti si appiccica addosso e non ti molla più , ti entra nella testa e ti ipnotizza, all’inizio sei li che dici “che palle, è sempre lo stesso loop, questo album è una cagata” ma giorno dopo giorno non puoi fare più a meno di sentirlo, cominciando dal singolo “Robot Rock” semplice, banale… ma terribilmente coinvolgente! Le prime volte che si ascolta questa canzone si ha l’impressione di sentire lo stesso suono per 6 minuti! Ma ascoltandolo più volte l’orecchio inizia a percepire quelle piccole variazioni all’interno dell’arrangiamento, quel suono che si inserisce a metà canzone, quella distorsione fatta dopo 4 minuti, la batteria che rulla ogni due ripetizioni, le percussioni elettroniche che precedono un assolo o un cambio di tonalità , insomma, per chi non è abituato è la solita solfa, per chi ha un certo orecchio, sono 6 minuti di intrattenimento puro, la genialità nascosta dietro alla banalità . L’ album passa da un genere all’altro in maniera spiazzante, dalla grancassa da infarto di “Steam Machine” ripetuta all’infinito fino allo spasmo (ma estremamente divertente!!!!!) alla morbidissima “Make love” che segue subito dopo, anche qui la ripetitività è gradevole e non stufa, ma la morbidezza viene interrotta dal psicopatico brano successivo “The Brainwasher” , composto probabilmente per gli impasticcati dei Rave Party, ma c’è anche spazio per il Rock nostalgico anni 80, come la title track “Human After All” che si dipana lungo i sei minuti con sonorità elettroniche degne dei migliori Daft Punk (la miglior canzone dell’ album), infine per gli amanti dell’elettronica “The Prime Time of Your Life” è a dir poco un capolavoro! “Semplicemente” geniale! Inizio lento, vocoder e distorsioni, psichedelia nel mezzo ed esplosione finale con BPM al massimo! Una specie di big bang in chiave elettronica, fenomenale (se non avete visto il video correte subito a procurarvi il Dvd allegato al Greatest Hits, a dir poco pazzesco).

Un album ben orchestrato che non dimentica mai di omaggiare i Kraftwerk, a partire dalla copertina dell’album molto simile a quella di “Computer Welt” . Musicalmente parlando “Television Rules The Nation” è forse la canzone che più si avvicina al mondo dei Kraftwerk, (ritmica minimale, vocoder ripetitivo), insomma i Daft Punk c’e l’anno fatta di nuovo! Certo questa non è musica per tutti!, non è musica di massa (fatta eccezione per Technologic), non può e non “deve” piacere a tutti, difficilmente convincerete un vostro amico ad ascoltare questo album per intero, dopo terzo minuto di “Robot Rock” vi diranno di cambiare CD perché è ripetitivo. Evidentemente non hanno capito la vena ironica e geniale dei Daft Punk. Per tutti gli altri Human After All sarà come una droga! L’ ascolterete in macchina, in casa, nel lettore mp3, in palestra, e dovunque c’ è uno stereo. Loro sono umani nonostante tutto, ma noi siamo robot!

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