Devo ammettere che è proprio difficile trovare delle recensioni su DeBaser che non siano già state scritte, specie per i miei gruppi preferiti (amara coincidenza!) anche se ho notato che di alcune esistono parecchi "doppioni" (prendi "Mezmerize" dei SOAD).
Comunque, questa non c'è, e non mi faccio sfuggire l'occasione...

Breve cenno storico: si sciolgono i Pantera (ahimé) e nascono dalle loro ceneri i Damageplan, ceneri composte dal mostro sacro Dimebag Darrell e dal (altrettanto mostro) fratello Vinni Paul, a cui si aggiungono Shawn Matthews al basso, che recentemente ha suonato con Jerry Cantrell (ALICE IN CHAINS) e Pat Lachman alla voce, in passato con Rob Halford. Una storia comune a tante altre, che in 40 (e passa) anni di musica "rock" se ne sono viste a bizzeffe.

La prima impressione che si ha ascoltando il disco è che suonanano come i Pantera, ebbene, è quasi vero d'altronde il 50% dei membri di questo gruppo sono ex-Pantera, e forse non poteva essere altrimenti, però i Damageplan sono stati un refresh degli ultimi Pantera, quelli di "Reinventing The Steel" per intenderci, dove già il titolo si presenta come un rinnovamento: "New Found Power". La loro musica è dura, possente, un mix in cui cadono tutte le barriere tra Thrash, Power e Nu Metal. Riffs micidiali, drumming raffinatissimo, ottimo basso, ed ottima prestazione vocale.
Massiccio l'inizio con "Wake Up", mentre nella titletrack si nota tutta la versatilità della voce di Pat Lachman. "Pride" e "Save More" hanno maggiori influenze rock, mentre "Crawl" ricorda molto i Pantera. Un paio di canzoni vedono ospiti Corey Taylor (SLIPKNOT) in "Fuck You", e Jerry Cantrell (ALICE IN CHAINS) in "Soul Bleed", in cui compaiono belle chitarre acustiche, che garatiscono un ottimo finale preceduto dalla pesante "Moment Of Truth".
Inutile dire che i paragoni con i Pantera si sprecano, e probabilmente i Damageplan vincono rispetto all'ultimo lavoro targato Pantera, solo l'ultimo però, perché mai mi permetterei di mettere in discussione pilastri come "Cowboys From Hell" o "Far Beyond Driven" ad esempio.
Peccato (e qui scatta il sentimentalismo, concedetemelo...) che questo album sia rimasto come il testamento dell'amico Dimebag Darrell tragicamente ucciso l'anno scorso da un pazzo criminale. Ma quale migliore ricordo poteva lasciarci oltre alla sua grande personalità?
Da ascoltare. Voto indubbio: 5.

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