Non mi ricordo di preciso cosa stavo facendo la domenica del 20 luglio nel ’69, forse ero andato al mare con la famiglia, avevo solo dieci anni e mezzo e le notizie dell’avvenimento furono trasmesse dai telegiornali e a qualcuno assistetti pure io richiamato dai miei, l’eccitazione si avvertiva nell’aria da molti giorni prima, anzi da settimane e vedere quelle immagini in bianco e nero solleticarono alquanto la mia tenera fantasia però non rammento molto di più tranne un nome, ed era proprio quello dell’astronauta Neil Armstrong, il primo uomo a calpestare il suolo lunare.
Neil non è solo un ingegnere, è anche un padre che ha perso la figlia Karin rubata alla vita a soli 2 anni da un tumore al cervello inesorabile, e questo avvenimento doloroso lo accompagnerà con l’Apollo 11 fin sulla Luna.
Neil è un uomo parco di parole, pronuncia sempre quelle indispensabili e a volte solo se costretto come capiterà spinto dalla dolce moglie agli altri loro due figli la sera prima di partire.
Il coraggio non gli manca e lo dimostra in diversi momenti.
La sua unica intenzione è provare ad arrivare oltre la Terra e nulla lo devierà da questa intenzione, nemmeno le tante morti dei suoi colleghi, neanche gli incidenti pericolosi accadutigli via via nell’inseguire questo suo ambito obbiettivo.
Ryan Gosling riflette benissimo tutti gli atteggiamenti umani e psicologici che deve aver provato Neil Armstrong, recitando come solo lui riesce professionalmente e disinvoltamente a suo modo.
Le due ore e venti minuti di pellicola scorrono senza pesare, nonostante i pochi dialoghi.
Una curiosità, il film (tratto dal libro omonimo del 2005 di James R. Hansen) uscì in anteprima alla LXXV° Mostra del Cinema di Venezia il 29 agosto del 2018 mentre negli States fu proiettato solamente quasi due mesi dopo.
Un’altra curiosità, molti tra cui un Senatore della Florida criticarono la scelta del regista Damien Sayre Chazelle di non mostrare l’impiantare la bandiera a stelle e strisce quando sbarcarono, come mancanza di patriottismo, al che successivamente intervistato Ryan Thomas Gosling rispose che era una conquista di tutti e non solo dell’America e gnente…
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