Io ho avuto la fortuna di ascoltarlo in teatro a Dublino un anno fa appena uscito questo album. Non avevo mai ascoltato una sua canzone prima di allora, mi ricordo il palco con un ometto al centro con un chitarrone troppo troppo grande per lui, piccolo pescatore irlandese. Due violoncelli alla sinistra batteria alle spalle e basta? Tutto qui? No c'è anche la sua ragazza che canta... E poi? Poi basta. OK MI DICO. OK, OK, MI FARO DUE COGLIONI COSI'. CASCO MALE STASERA. Ma che ci fa tutta sta gente?? Il teatro strapieno, insomma comincia a cantare....
La voce: profondissima, triste praticamente un rasoio, melodia tanta melodia i violoncelli parlano con lui, si scambiano i ruoli in un gioco molto molto sofisticato. Lui chiede, fa domande e i violoncelli gli rispondono come se fossero papà e mamma di Damien. Poi entra lei... Bellissima all'epoca era la sua girlfriend adesso non si sa.... brava e si aggiunge benissimo anche lei al gioco...
Ti colpisce la semplicità in questo disco, la semplicità e l'eleganza che ti comunicano chiaramente ciò che è dentro ogni irlandese, l'umiltà, le gentilezza e la semplicità di molte cose, tutto con simpatia, si perchè nei concerti di Damien Rice ci si diverte. Lui non fa altro che scherzare con il suo pubblico e subito dopo ti gela accennando i Radiohead con una potenza che ti fà stare dritto con la schiena per un minuto. Volete sapere le canzoni più forti? Tutte e 10. Tutte lasciano il segno. 10 cazzute canzoni. E' stato il mio disco 2003 (comprato in dicembre 2002 a Dublino) e lo ascolto ancora nel 2004. Aspettando il nuovo che si dice sarà più rock...
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