Questo è l'album che consiglio a tutti coloro che hanno pregiudizi verso l'hardcore o che lo considerano monotono e ripetitivo.
Dietro ai Damnation Ad si nasconde il chitarrista di colore dei Battery (icona del'hardcore) che, dando libero corso al suo progetto personale, con un solo album ha praticamente denigrato tutto ciò che i Battery hanno fatto prima e dopo di lui con dieci cd.
Già il primo brano "Two Steps Down" mi porta in trepidazione per i riff unici di chitarra (strepitosa distorsione), i cambi galattici, e la voce fiammeggiante e granitica. Tutti i restanti 9 pezzi non sono da meno: "The Hanged Man", "Funeral March" e "Sleep" sono in assoluto l'espressione migliore dell'aggressività positiva che l'hardcore vuole trasmettere. Una perfetta fusione di old- e new-school, influenze metal alla Helmet e ritmi scandinavoamericani a palo.
Pubblicato nel 1995 su Jade Tree (California), da merda, ancora oggi alle recenti produzioni della Revelation e Lost & Found.
Chi apprezza Snapcase e Unbroken si esalterà di fronte ai Damnation Ad, alla loro straordinaria espressione musicale e ai riff da capogiro: Vi verrà voglia di fare a meno delle vostre cinture per portare i pantaloni a mezza chiappa, di muovervi solo in skate e di odiare tutte le mentalità e ideologie.
Li ho visti in concerto a Berlino nel 1996 (o 1997) e dal vivo spaccano ancora di più !!! Viva i Damnation Ad. Dem-nei-scion ... Dem-nei-scion ... Dem-nei-scion
djd
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