Partiamo dal nome della band: in un'epoca dove i musicisti si strappano i capelli per risultare originali venir fuori con un Dance! No Thanks non è da tutti, pertanto chapeau. Arriviamo quindi all'EP di debutto di questa giovanissima band cuneese, nata nel 2010 e capace in soli due anni di scrivere diverse canzoni, alcune delle quali finite per l'appunto in "Don't Sweat It".

Di che si tratta?! Di un lavoro che paga dazio a pop-punk (vedi Blink 182) e al sound della scena hardcore melodica californiana (Ataris vecchio stampo), due scuole sonore che hanno influenzato non poco i musicisti in sede di composizione. Andando nello specifico i quattro brani qui proposti risultano moderni e decisamente piacevoli all'ascolto, grazie a un sound d'impatto che deve molto all'ottima produzione dei suoni ad opera di Fabrizio Panebarco dei Melody Fall, qui in veste di produttore.

Come spesso accade quando si tratta di band esordienti i difetti da correggere in chiave futura risultano evidenti, in primis quella ripetitività che di tanto in tanto aleggia nei brani e quel dualismo vocale melodico/screamo tanto voluto quanto ancora poco efficace all'ascolto. Ciò nonostante "Don't Sweat It" riesce nel difficile compito di non annoiare (cosa che invece succede spessissimo in territori ormai abusati come quello del pop-punk), sfoggiando poi due hit come "Always" e "Sex & Violence" che faranno la gioia di teenagers in cerca di emozioni "forti".

Dare un giudizio esaustivo su un prodotto di soli quattro brani è praticamente impossibile, pertanto il consiglio rimane uno: se amate questo tipo di sound segnatevi il loro nome.

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