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Universi sonori caldamente raccomandati
Quanto mi piace questo electro-sint-pop freddo e minimalista, frutto del sapiente lavoro di cesello di Ani Siciliano, compagna e musa del più famoso Herbert, che spazia per territori attigui e non dissimili. Questo strano ibrido in veste di canzone viene scaldato dalla voce roca e amaliante di Ani che per certi versi rimanda agli Everything But The Girl ultima maniera dove però, in questo caso, la musica ha solo un'attitudine alla dance ma, si capisce che è solo un mero pretesto per tessere trame e suoni di più raffinata fattezza (vedi il brano di apertura "Same"sempre sul punto di esplodere in un 4/4 spudoratamente danzereccio senza mai riuscirci). Musica elettronica con spunti che spaziano dal jazz alla bossanova elettrificata ("Comes As You Are") sfiorando temi e groove molto affini agli ultimi Talking Heads, tanto per dirne una, arrivando a quello che considero il capolavoro dell'album, quella "Walk The Line" irresistibilmente trendy nella sua sciocca semplicità electro/twist (me li vedo in discoteca, tutti a scandire i vari "one-two-tre..." prima di partire in ritmi scatenati... occhio DJ, io ve l'ho detto, poi voglio i diritti!). Si passa poi da atmosfere più raccolte alla Brian Eno ("One String") a pezzi più contaminati ("Red" con aperture a alla tromba, controfagotto e violini) fino a chiudersi con un'aria che di elettronica ha ben poco: la splendida "Remember To Forget" con violini, orchestra, contrabbasso quasi a stupire ulteriormente l'ascoltatore spiazzandolo del tutto.
Un pop "alto", di classe, mai noioso, eclettico ma senza strafare che ti prende per mano e ti fa letteralmente entrare nell'universo sonoro unico e riconoscibilissimo di una cantante che, se spinta a dovere o se scoperta dal produttore giusto, farà presto parlare di sé. Ravonettes: mollate per favore gli strumenti e ascoltatevi un po' di "pop" originale e "non allineato" prima di imbracciare ancora una chitarra: per ascoltare canzoncine anni '50 ci arrangiamo da soli, grazie.
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