Un piano, un organetto e un mangianastri gli unici arnesi per esprimere le prime "canzoni della sofferenza". Assurde, divertenti, malinconiche, tristi melodie che sembrano provenire da una vecchissima radio mezza rotta e impolverata, rinchiusa in una cantina, dimenticata. A pochi può interessare un tale oggetto, non molti hanno l'interesse che tale aggeggio riesca ancora a funzionare o la fortuna di trovarsi dinanzi a ciò, la musica di Daniel Johnston.
Il genio della "bassa fedeltà" di Sacramento traduce la sua delusione d'amore(per una certa Laurie), la sua solitudine, le sue ansie in una serie di opere memorabili, che iniziano con questa cassetta registrata nel 1981.
Le 20 canzoni dell'album non son altro che timide e piccole stelle lampeggianti in una silenziosa notte contraddistinte dalla passione di Johnston per la melodia, la più diretta e sincera forma per esprimere i sentimenti. Un disco da ascoltare al buio, una musica semplice e senza tempo, in quanto lontana da ben altri generi degli anni '80, nella sua essenzialità e semplicità, avanguardistica. La voce sincera e quasi fanciullesca di Daniel potrebbe fare da colonna sonora ad una vecchia pellicola in bianco in nero o a qualche cartone animato dove i disegni e le scritte delle sue copertine si animano.
I fumetti di Capitan America e i Beatles erano le sue grandi passioni, la sua arte sembra proprio mischiare queste culture, tale animazione grafica e la melodia anni '60 , una commistione che si ricrea nella mente dell'ascoltatore in modo assurdo e artisticamente pazzo. Una atmosfera, contrapposta alle esperienze e ai riferimenti della sua vita che non cade mai nell'essere patetico.
Diversi brani come "Grievances" e "Never Relaxed" potrebbero essere dei capolavori Pop radiofonici se prodotti diversamente, ma non sono altro che gemme del sommo cantautore Lo-Fi, "A Little Story" è una rappresentazione della sua ansia religiosa, mentre "Joy Without Pleasure" della sua delusione d'amore. "Songs of Pain" rappresenta lo stato d'animo e l'attitudine di un vero artista, punto di riferimento e simbolo di un certo modo di comporre musica degli anni a seguire dalla registrazione di questo nastro.
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