A spazzare per terra si trovano spesso strani oggetti, cocci dimenticati in fondo ai mobili. Capita anche di trovare se stessi, come in una quotidiana archeologia da spazzini dell'anima.
Questi cocci, fatti collimare a fatica e incollati alla bell'e meglio coi ricordi, suonano come questo disco d'esordio di Daniela Pes.
Daniela Pes è la Fiona Apple della Gallura. Frase ad effetto e anche imprecisa, lo so. Ma rende l'idea.
Così me l'immagino: fissata stabile nella terra secca e aspra, come una radice di tarassaco.
Spinosa e puntuta come un cardo o un fico d'india.
Voce di schiuma di mare, grigia e nebulosa.
Voce di granito, d'ardesia e cuore di tufo.
Canzoni come levigate burrasche.
Droni di catrame, trame ipnotiche e bituminose.
Nulla di nuovo, certo. Ma a chi importa?
Carico i commenti... con calma