Desiderio di contestazione? Nostalgia dei Seventies? Rimpianto per quel periodo così musicalmente fertile, quanto socialmente tragico? O semplicemente follia? Non so cosa abbia spinto Daniele Sepe ad "escogitare" Suonarne 1 per Educarne 100, consacrazione e riconferma della pazzia dell'autore, che con questo lavoro anacronistico ed innovativo cerca di portare ai giovani l'idea di una nuova contestazione... E non ha tutti i torti.

Il Concept, raccoglie pregi e difetti degli anni '70 sotto chiave ironica e spesso polemica, contrapposti all'italia del ventunesimo secolo. Un viaggio negli scorsi decenni, accompagnato dalla voce di personaggi storici quali Ignazio Buttitta o Alberto Sordi, dai giornali radio dell'epoca, dai fatti di cronaca; che cuciti assieme danno vita ad un modo sovversivo di comporre e concepire la musica. 

L'opera, fondamentalmente schierata a sinistra, presenta diversi caratteri discutibili, come la scelta di rivolgersi ad un pubblico limitato: nonostante essa si rivolga agli Italiani in generale, le espressioni in Napoletano erano, a mio parere, da evitare. Esse, infatti, rendono caricaturiale l'artista e poco serio il discorso (probabilmente è ciò che Sepe voleva fare).

L'album, non è solo un manifesto di rivolta, ma soprattutto un progetto musicalmente completo ed equilibrato: vi si possono trovare riferimenti musicali alle più importanti correnti in voga negli anni in questione.

 Daniele Sepe sembra prevedere il futuro della stampa italiana, destinata ad una "pseudo-libertà viglilata": "Tanto per cominciare la mattina andavi all’edicola sotto casa e potevi scegliere tra ben tre quotidiani che non si rifacevano all’area della politica parlamentare: Il Quotidiano dei Lavoratori, il Manifesto e Lotta Continua. Per non parlare della miriade di riviste che proliferavano: Rosso, Controinformazione, Anarchismo, Vogliamo Tutto, Metropoli, Senza Tregua. E poi il fumetto: da Linus a Cannibale, da il Male a Ken Parker. Altri tempi, basti ricordare le vignette sul papa che il Male ci regalava, oggi sicuramente passabili della più truculenta censura."

Ribellarsi è giusto. Sempre. Questo è il messaggio espresso dal compositore Napoletano, egli lo rivela tramite potentissimi Blues elettrici, raffinati Fusion, Suites radiofoniche, testi tra il satirico ed il sociale e massicci Hard Rock. Questo è dunque un concept mai visto prima, che unisce tematiche sociali comuni, satira e storia all'insegna di un messaggio culturale ai giovani: RIBELLATEVI.

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