Ci sono vari modi di fare poesia: Dante era poeta, Jim Morrison era poeta, Schultz era poeta, Maradona era poeta.
Danijel Zezelj è un poeta.
Zezelj nasce a Zagabria, si diploma nella sua città all'accademia di belle arti e comincia a pubblicare le sue prime opere su svariate riviste di settore croate e jugoslave. Lo stile è personalissimo: il soggetto di Danijel non è mai l'oggetto rappresentato ma la sensazione l'oggetto suscita: un'angoscia palpabile, un senso di disperazione e passione primordiale,il triste squallore dell' uomo. Le sue opere, rapiscono i lettori di mezza europa, e prima dell'inizio della guerra danijel fugge dalla sua jugoslavia per farsi adottare nella nostra Italia. Gli sono sufficienti quattro anni per lasciarci perle del calibro di "Il ritmo del cuore" o "Sophia" il poetico sbirro eroinomane. Nel 95 parte dall'Italia per trasferirsi inizialmente negli U.S.A., scoprendo però che il suo spirito giramondo è forte, e da qui il nostro farà casa sua una lunga serie di paesi.
Rex:
Il volume si apre con il testo di "Goin' Out West" di Tom Waits, e sarà proprio il testo di Waits a fare da spina dorsale ai sentimenti di Rex, per tutto il racconto: "aspetterò che il sole risplenda su di me... guiderò tutta la notte" pensa rex in fuga dal carcere. Bene. conosco il karate e anche il woodoo, non ho bisogno del trucco. Ho vere cicatrici... ho peli sul petto e sto bene senza la camicia... Bene i miei amici mi trovano brutto... Ho una faccia maschile. Ho una specie di coraggio pazzoide ,e ci so fare a letto" pensa invece durante l'ora di libvertà sollevando pesi, preparando la sua vendetta.
Rex, in due parole, è un poliziotto finito in carcere ingiustamente, ridotto al ruolo di puttanella troverà la sua vendetta prima dentro e poi fuori dalla galera. Ma Rex non è solo questo: Rex è anche la storia di un amore perduto, prima ancora di venire dolorosamente ritrovato, riperso. E' la storia di un amore mai iniziato. E' la poesia della solitudine: dove può arrivare un uomo solo? Dove può condurre la tristezza? La solitudine deumanizza l'individuo mentre la tristezza lo restituisce al mondo degli uomini. Questo sembra voler raccontare Danijel con il suo racconto.
Vi lascio con il pensiero che riporta Rex alla condizione di umano dopo che per tavole e tavole, era stato bestia:
"Avevo 11 anni. Era inverno, novembre. / La mamma mi mandò a comperare la farina e e uova. Vivevamo da soli, senza soldi./Mio padre era morto due anni prima in un incidente. Guidava un camion pieno di coca cola./---/Avevo un biglietto da 5 dollari.Uova e farina costavano 2 dollari e mezzo. Il negoziante sbagliò:credendo che gli avessi dato 50 dollari, me ne dette 47 e mezzo di resto./---/Invece di tornare a casa, andai al Luna-park.Andai sui go-cart tutto il giorno./Giocai a flipper, fumai, mangiai mele candite... Tornai a casa tardi. Avevo mal di testa e di stomaco. La mamma era ancora sveglia. Cuciva un pigiama per me./---/Da allora odio i go-cart, i flipper e le mele candite/---/E la coca-cola.
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