Mai piaciuto Danny Boyle, sempre "odiato" Steve Jobs.
L'ho visto perché - come tutti - volevo vedere un po' che si diceva di questo personaggio molto personaggio, proprio personaggio, tutto personaggio.
Il ritratto che ne viene fuori è abbastanza veritiero: tecnicamente non capiva un cazzo, gli interessava solo vendere e chiudere la sua clientela in un recinto.
Il problema grave, è che questo ritrattino da due righe lo estrai con le pinzette da due ore di scassamento di balle.
La storia non è spiegata: se non sai cos'era un Apple II, il Next, chi è Ross Perot e chi TimBL, della Pixar e altro... di sicuro non lo scoprirai guardando 'sta roba. Probabile che qualcuno si chiederà anche: ma 'sto stronzo i soldi da dove li ha fatti? Spacciava? Come cazzo ci è arrivato al 1998?
In compenso, scoprirai tutti i retroscena di lui e della figlia.
Ok, tutti insieme: DELLA FIGLIA DI STEVE JOBS, NON FREGA UN CAZZO A NESSUNO.
Anche voi, dall'ultima fila dai, dai sù tutti insieme: DELLA FIGLIA DI STEVE JOBS, NON FREGA UN CAZZO A NESSUNO!
Ok, adesso mi siete piaciuti.
E quindi niente, abbiamo solo tante conferme:
1 - Danny Boyle è una pippa e ha sfruttato un nome per tornare alla ribalta.
2 - Steve Jobs era un imprenditore spietato e uno stronzo, con una grandissima faccia di culo che lo ha portato a compiere grandi cose.
3 - Jobs sapeva vendere, cazzo se sapeva vendere.
4 - Woz è un grandissimo, si potrebbe anche dire che è un genio... che non sa vendere.
Questo film non è una biografia, non ha nessun valore informativo, non intrattiente, non ispira, non diverte, non da da pensare, non illustra.
Unica morale da leggere tra le righe: saper vendere significa far passare per pregi tutti i limiti e i difetti del tuo prodotto.
Unica morale sbattuta in faccia: "Anche i Ricchi Piangono". Mag-Nido soffre meglio di 'nica Cacastro.
"Patrizia Rossetti, I owe you one." [Danny Boyle, durante la presentazione ufficiale del film]
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