The Corpse Bride-Original Motion Picture Soundtrack

Danny Elfman

Una storia di giuramenti, promesse nuziali (mantenute e non), di raggiri ed inganni, di equivoci, di persone morte e di persone vive e della loro unione, cementata, incredibile a dirsi, proprio dalla loro diversità. Ennesimo gioiello da incastonare nella produzione burtoniana, "The Corpse Bride" (2005) si ispira ad un'antica favola russa la cui narrazione si svolge sullo sfondo di un ambiente cupo e oscuro, a tratti quasi gotico, tipico delle pellicole di Tim Burton. E proprio da queste atmosfere nasce la musica che accompagna lo svolgimento del film, scritta ancora una volta da Danny Elfman.

Il suono di strumenti come il pianoforte, l'organo, i fiati (tra cui sax e tromba) e soprattutto il clavicembalo, va a creare una colonna sonora buia e malinconica in alcuni tratti, allegra e spensierata in altri. Proprio come il film suggerisce, i due diversi tipi di scelte timbriche e di strumenti all'interno dell'opera, ha l'intento principale di rimarcare l'enorme differenza che intercorre tra il mondo dei vivi, cupo nelle ambientazioni e borioso nel comportamento dei personaggi che lo popolano (tra i quali ricordiamo Victor, il protagonista maschile del film, Victoria, la sua promessa sposa e Lord Barkis, un nobile decaduto che, dietro la sua raffinatezza e posata freddezza, nasconde un enorme malvagità), e quello dei morti (di cui fa parte la protagonista femminile del film, Emily, la "Sposa Cadavere"), estremamente colorato e brioso.

Tenendo ben presente questa scelta stilistica, troviamo nel disco composizioni eccellenti: l'iniziale "Main Theme", che ci introduce alla storia, dall'andamento estremamente sognante, quasi fiabesco, pur mantenendo in esso un elemento delicatamente oscuro, delineato dal suono del clavicembalo che si contrappone a flauti e dolci tastiere; "Victor Piano Solo", un toccante solo di piano suonato da Victor, costellato di note dalla quale sgorga tutta la preoccupazione del ragazzo per l'imminente incontro con la promessa sposa, mai conosciuta prima (trattasi infatti di un matriomonio combinato dalle rispettive famiglie) e, restando sempre in tema di piccole improvvisazioni pianistiche, non possiamo non citare "The Piano Duet", piccolo gioiello nascosto che fa da sfondo ad una delle scene più importanti del film: il trasporto della musica è tale che i due esecutori (Victor e Emily) finiranno per suonare assieme (a "quattro mani") sul pianoforte, instaurando cosi una dolce e delicata conversazione sonora dalla quale i protagonisti finiranno per capire che sono fatti l'uno per l'altra, nonostante la diversità (anzi forse proprio per questo, azzardiamo noi).

Accanto a questi, è doveroso citare due brani cantati ("According To Plan" e "The Wedding Song") che affondano le loro radici nelle operette teatrali a sfondo corale e la intensa "Tears To Shed" nella quale Emily dà voce a tutta la sua disperazione per il rifiuto di Victor di sposarla, finendo cosi con il prendersela per la sua condizione di "morta" (ragione che sta alla base del rifiuto iniziale del giovane protagonista).

Menzione particolare va allo struggente "Finale" che accompagna il volo dello spirito di Emily, finalmente libero da vincoli, verso una pallida luna. Sulla base di una musica dai richiami fiabeschi e fanciulleschi, si innalza un innocente coro che fa da contrappunto ad una bellissima progessione di violino che raggiunge il suo climax nel momento della disgregazione del corpo della giovane sposa e della successiva elevazione al cielo della sua anima.

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