Dalla fredda Finlandia proviene questo eccezionale trio riunito sotto il nome di Daravil Petor. Purtroppo non sono molto conosciuti pure in madre patria, figuriamoci qui nel Belpaese, e a mio modesto parere è un vero peccato, perchè non mi sembra giusto che un gruppo così non abbia ancora ricevuto le attenzioni che merita.

"Sadness In The Forest" è il primo album ufficiale del trio, uscito dopo 2 EP auto-prodotti (e mi sembra superfluo dire che sono introvabili) e anni di gavetta fatti di prove, incisioni, concerti di nicchia; come qualsiasi gruppo che si rispetti. Anni di prove che hanno portato finalmente i loro frutti (e non poteva essere altrimenti), il sound ancora aspro e embrionale degli inizi si è evoluto in un qualcosa di indescrivibile, qualcosa che solo un gruppo come questo poteva concepire e mettere in pratica in maniera così eccelsa. "Sadness In The Forest" non si può chiamare un album, sarebbe troppo riduttivo, è un viaggio nei lati oscuri della mente umana, quegli angoli tetri che ciascuno di noi cerca di nascondere ma che alle fine dei conti dovrà sempre avere a che fare. Appena metterete il cd nel vostro lettore vi troverete catapultati a molti km di distanza, forse persino a molti anni luce di distanza; quest'opera è un trip di una freddezza difficilmente eguagliabile, ma nello stesso tempo è un viaggio altamente emozionale, che cattura, che quasi costringe a non perdersi un attimo di quello che sta succedendo, e di quello che questi geni finlandesi stanno combinando.

La foresta fin dai tempi del medioevo è sempre stata luogo misterioso, incantato, che quindi suscitava nello stesso tempo curiosità e paura: ed è proprio questo che Ghilkeen e compagni hanno preso e messo in musica, mescolando l'astrattezza delle emozioni con la concretezza dei suoni, dei rumori, delle vibrazioni in un cocktail micidiale fatto di assenzio, dispersione, freddezza, esoterismo, misticismo rappresentati in modo a dir poco egregio dall'abilità dei Daravil di unire elettronica, jungle, acid, ritmi "marziali", sporadiche voci esistite solo nei vostri pensieri, e un lievissimo tocco di jazz e rock che rendono il tutto veramente gustabile e irripetibile. Canzoni come "Living Alone" e la title-track non hanno nemmeno bisogno di descrizioni, perchè è solo la magnificenza di questa musica a parlare. Che altro dire?

Credo lo abbiate capito anche voi che questo album è un capolavoro senza precedenti. Peccato che, vista la scarsa fama di questi geni, il disco sia molto difficile da trovare (come qualsiasi prodotto underground); ma spero che riuscirete a trovarlo, perchè un'opera del genere e un gruppo come i Daravil Petor non possono passare inosservati, perchè un album del genere va ascoltato e riascoltato, e poi amato alla follia.

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