Mi accingo a scrivere questa recensione premettendo che ho 18 anni, suono la chitarra elettrica ed ho una buona conoscenza del rock e della musica in generale, anche se data la mia età non può essere così grande come quella di altri utenti più grandi di me. Cercherò di mantenere un atteggiamento il più possibile obiettivo su ciò che sto per recensire, per quanto ciò risulti veramente difficile agli occhi della maggior parte delle persone dotate di cervello funzionante. Detto ciò, passerei alla recensione vera e propria, che riguarda un gruppo "emergente" che ha acquisito popolarità grazie ad MTV e ad Internet : si tratta dei Dari, e del loro album d'esordio "Sottovuoto Generazionale".
Partiamo con l'analizzare il titolo dell'album: ad una prima impressione potrebbe sembrare che Dario, cantante e chitarrista nonchè leader e compositore del gruppo, abbia voluto intitolare il suo disco pensando alla degenerazione e allo sfacelo che la generazione attuale sta subendo in diversi campi, dunque si potrebbe pensare "ah, vedi, un giovane che pensa al degrado della propria generazione e la guarda con occhio critico!"; niente di più sbagliato. In una intervista facilmente reperibile sul web, lo stesso Dario afferma (qui riportato in sintesi): "Alcuni mi hanno fatto notare che il titolo possa mettere in cattiva luce la mia generazione, invece io non credo sia cosi, perchè praticamente il sottovuoto è quella pratica che ti permette di togliere l'aria a qualcosa facendolo mantenere più a lungo, dunque è una cosa positiva. Il significato del titolo è che secondo me dovremmo mettere sottovuoto questa generazione, cercando di tirare fuori il loro riso, la loro maionese le loro caramelle sottovuoto." Ora, sorvolando su quale sia il vero significato di tirare fuori la maionese e le caramelle dalle persone, posso sinceramente dire che l'unica cosa che poteva dare speranza a questo gruppo è stata calpestata e smentita dal leader del gruppo stesso.
Dopo aver analizzato il titolo e le parole del cantante stesso, a molti di voi sarà già passata la voglia di leggere e di sapere chi sono questi Dari, ma se volete rendervi conto di cosa ascoltano le generazioni di oggi a partire dai 9 ai 14 anni di età, potete continuare con la lettura.
Il gruppo si autodefinisce esponente del genere emotronik, ovvero un misto tra Emo ed Elettronica, anche se personalmente ci trovo veramente poco di Emo e ancor meno di Elettronica. E sia chiaro, per Emo non intendo quel movimento di pseudo-adolescenti che amano vestirsi come becchini nella serata di halloween e che predicano morte e depressione ad ogni evento a loro avverso, ma intendo il genere musicale Emo che ormai non ha più molti esponenti validi. Dicono di ispirarsi ai Depeche Mode, ma da loro non hanno preso assolutamente niente, l'unica cosa che li accomuna con i Depeche Mode è il fatto che Martin Al Gore (chitarrista dei DM) e Dario utilizzano una chitarra Gibson. Parlando del look di questo gruppo, ci si può chiedere veramente se ormai la musica viene giudicata dall'aspetto o dalla Musica vera e propria, dato che sempre più gruppi puntano su look "strani" (e mi sono trattenuto). Comunque, cercando di riacquistare un senso critico oggettivo, mi accingo a descrivere alcune canzoni dei suddetti Dari.
Il primo singolo anticipante l'album si intitola "Wale (Tanto vale)" inizia con un intro di chitarra che sembra anche orecchiabile, ma, un momento, io questo l'ho già sentito... non somiglia forse all'intro di "Fall To Pieces" dei Velvet Revolver? Si! Anzi, sono proprio le stesse note! Mi sembrava strano! La canzone si sviluppa su una sequenza di accordi semplice, che ai più profani può anche sembrare orecchiabile, ma che invece è roba sentita e risentita fin troppe volte; il testo è la solita banalata su una ragazza che trova il suddetto Dario troppo sfigato per concedersi ad esso, e che dunque non gliela da nemmeno se lui insulta i suoi genitori invitandoli a fottersi. Da notare come la band esibisce un uso dell'italiano di alto livello, scrivendo il nome "Vale" con la nota lettera di ovvie origini italiane "W".
Dall'ascolto di questa prima canzone, si può già capire che questa band è la solita trovata commerciale per rimbambire un po' di ragazzine, ma il mio spirito esplorativo del campo della musica mi ha dato il coraggio di ascoltare alcune delle altre canzoni del cd, sperando di poter cambiare opinione su questo gruppo.
La seconda canzone dell'album si intitola "Tutto regolare", canzone caratterizzata dal testo estremamente ripetitivo, nel quale la frase "tutto regolare" viene ripetuta ben 14 volte nel giro di due minuti e mezzo, e nel quale le tre strofe sono esattamente l'una la copia dell'altra, sia musicalmente che testualmente parlando. Il senso della canzone ancora devo ben capirlo, nonostante non sia un testo così complicato da leggere. Estremamente noiosa.
"Per piacere" va citata per la totale mancanza di un qualsivoglia senso del testo, oltre che per la melodia oltremodo scontata e banale. Nonostante tutto, è la "meno peggio" dell'album riguardo alla melodia, se proprio dobbiamo nominarne una "meno peggio".
L'ultimo esempio che porto è "Minimale Maxibene", per sottolineare l'alto utilizzo della lingua italiana di questi ragazzi e la banalità e il vuoto di contenuti che in questo cd abbonda. Questa assomiglia più ad una filastrocca per neonati, che ad una canzone del 2008. Termini come "chissene", "Minimale", "Maxibene" abbondano in questa canzone che dovrebbe avere l'intento di esprimere il dispiacere per una relazione agli sgoccioli, ma che, come ho già detto, sembra solo una filastrocca uscita male.
In sostanza, dopo aver ascoltato tre o quattro canzoni, personalmente mi sono chiesto: Perchè? Perchè? Qual è il senso nel mettere insieme 4 ragazzi tra l'altro non più bambini (Dario ha ben 26 anni, nonostante si atteggi e parli come un bimbominchia) e nel fargli cantare queste immondizie? Guardando il bassista, mi sono reso davvero conto di quanto siamo caduti in basso: si vede che non è il suo genere di musica, eppure si abbassa a suonare in gruppi come questi per avere un po' di notorietà, perchè è questo che la gente vuole, è questo ciò che viene definito "figo" dalla generazione attuale. Così non va. Non basta saper suonare quattro accordi in fila per poter lasciare il segno nel mondo della musica, e trovo veramente orribile che l'aspetto dei cantanti ultimamente sia considerato quasi più importante della musica che essi producono.
Concludendo, posso dire che questo è, ahimè, l'ennesimo disco di un gruppo che per emergere si affida alle solite commercialate e ad un look "che va di moda" per attrarre le enormi masse di bambini-adolescenti, i quali regolarmente ci cascano. Ho cercato di mantenere un atteggiamento quanto più obiettivo ed educato possibile, sebbene questi scempi che io considero insulti alla musica mi facciano davvero rabbrividire ed arrabbiare, se poi penso a quanti gruppi molto meno blasonati, ma con molta più passione, meriterebbero di emergere come fanno immeritatamente questi gruppi. Spero che i membri del gruppo si rendano conto di quale strada abbiano preso, ed abbiano il buon senso di iniziare a fare musica per passione, e non per denaro e per fama.
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