Sono del parere che, quando le idee per buoni film finiscono, un regista dovrebbe ritirarsi dalla scena, a maggior ragione se ha già prodotto film del calibro di Suspiria, L'uccello dalle piume di cristallo, Profondo Rosso, Quattro mosche di velluto grigio, e così via. Possiamo dire che Dario è stato un buon regista fino, più o meno, ai primi anni novanta. Ho visti quasi tutti i suoi film fino a Opera; da Trauma in poi non li ho più guardati. Da quello che mi dicono e da quello che ho letto, sembra che abbia fatto bene.
Poi nel 2007 Dario Argento ha sfoderato quella grandissima porcata che è La Terza Madre, dove già si avvertiva una certa carenza di idee e la presenza di un gran numero di scene riempitive, oltre a una storia forzata che non stava in piedi per niente. Insomma, tirando le somme, è stato il suo peggior film. Perciò, il nostro Dario aveva bisogno di un film che potesse riscattarlo dagli ultimi, pessimi lavori...ed ecco a voi Giallo!
La trama ormai è talmente banale che non può colpire più nessuno, perché è la stessa di quasi tutti (o forse tutti?) i film di Dario Argento: si da la caccia a un serial killer di ragazze. Che originalità, eh? A me sembra che qui l'unico maniaco, qui, sia il nostro Dario, visto come tratta le ragazze nei suoi film. L'idea può essere buona se usata una, due volte, ma quando in tutti i film si vede la stessa storia, è inevitabile che dopo circa 40 anni di film uno spettatore, anche un fan fedele, cominci a stufarsi sul serio.
Gli attori non convincono per niente, l'unico con un po' di fascino è proprio questo misterioso assassino... ma ormai troppe volte abbiamo visto film del nostro Dario dove il cattivo era un mostro / persona deforme / maniaco sessuale che in seguito ai traumi infantili diventa un assassino di ragazze belle perché è brutto. Basta, dai.
La banalità e la prevedibilità toccano livelli altissimi, e sono presenti un sacco di scene riempitive e completamente inutili, giusto per raggiungere l'ora e mezza di durata del film. La recitazione, poi, sembra inversamente proporzionale alle scene inutili: gli attori sono talmente inespressivi che, se avessi fatto recitare un pezzo di cemento al posto di un veramente deludente Adrien Brody (proprio lui, mica bruscolini!), non se ne sarebbe accorto nessuno... per non parlare del pessimo doppiaggio, che tocca punti veramente infimi nelle scene di pericolo e in quelle dove il killer "tortura" (tra virgolette perché non si vede quasi niente) le sue vittime. I personaggi sono talmente ridicoli (come Enzo, il detective con una storia oscura alle spalle) e montati assieme a caso che è un miracolo che questo film sia arrivato fino a una conclusione. Conclusione che, comunque, non c'è, perché il finale è la parte più frustrante di tutto il film.
Mancano i colpi di scena, manca la suspance, manca il brivido dell'indagine che c'era in Profondo Rosso, perché scopriamo quasi subito chi è l'assassino (non era neanche finito il primo tempo). Questo è un terribile difetto del film, perché ti toglie la voglia di vedere il secondo tempo: tanto si sa già tutto. Oltre al fatto che, poi, la scoperta avviene in modo talmente stupido e casuale che viene da ridere per non piangere. E di lì in poi tutto il film si evolve in maniera stupida e casuale, com'era inevitabile... e dire che i primi 10 minuti promettevano bene!
E poi, dulcis in fundo, il finale: questa è una vera presa in giro, è la prova definitiva e innegabile che il nostro caro Dario deve smettere di fare il regista, che tanto i soldi li ha già fatti. Meglio che se ne vada in pensione a godersi la vita, invece che tirare fuori film sempre più brutti e sempre più inutili.
E invece, alla faccia nostra, il nostro "amato" Dario tornerà al lavoro con Dracula 3D. Eh, no, adesso basta.
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