Squallida ed irritante tanto quanto la sua stessa copertina, quest'ultima fatica della band svedese Dark Funeral è praticamente la perfetta antitesi delle mie aspettative riguardo al black metal. Sono cosciente del fatto di essere molto polemico e schizzinoso verso questo genere di nicchia (in questi ultimi anni neanche tanto), da sempre contestato per i suoi frequenti rimandi al satanismo nelle sue accezioni più comuni ed immediate.

Ora, questa è una recensione e non mi va di scrivere un trattato in merito a questo argomento piuttosto delicato e controverso, ma permettetemi di dire brevemente la mia: io sono sempre disposto ad ascoltare le opinioni di tutti, i pro e i contro, le motivazioni, le convinzioni e le idee, purchè siano espresse con criterio, logica e specialmente intelligenza, e quest'ultima in ambito musicale conferisce pure una certa aura di originalità; un certo tipo di musica può suscitare un pizzico di interesse in più se le (eventuali) idee vengono espresse con classe e con perspicacia e proprio per questo i testi e le atmosfere create nei brani assumono una particolare ma inscindibile coesione che rende la musica ancora più bella da gustare. Ma io posso riferirmi ai generi più disparati senza troppa distinzione, come il pop, la celtica e pure il black metal, perchè ci sono anche band black che sanno andare ben oltre il classico "satan satan oh satan I give you my soul", e queste io le apprezzo e le ammiro veramente tanto.

Eppure, mettendo il disco nel lettore e procedendo (a fatica) con l'ascolto, le prime domande che mi posi furono queste:
"Ma è tutto qui? Non sanno fare di meglio? Dove sta l'acume in questa band e in questo disco in particolare?"
Da nessuna parte. Il primo aspetto da valutare è ovviamente la musica stessa e potrei chiudere la questione qui dicendo che "Attera Totus Sanctus" è il quarto album (senza contare i live e tutti i vari EP) in studio dei DF ed essi non si sono spostati di una virgola dal loro primo full-lenght. Certo, la produzione e il sound sono migliorati abbastanza rispetto a dodici anni fa, ma in fatto di tecnica ed "inventiva" la band non si è minimamente schiodata dagli inizi.

Perciò, ascoltando "King Antichrist", "666 Voices Inside", la title track, "Godhate", "Angel Flesh Impaled" e tutte le altre canzoni dai titoli imbarazzanti e forse un po' infantili, vi troverete di fronte all'estrema ottusità del black metal che tanto ha reso questo genere oggetto di disgusto e di luoghi comuni. Canzoni dai riffs cattivi, sparate a mille e con un Emperor Magus Caligula (sarebbe il cantante) che grida, sprizza, vomita blasfemie varie, ora a dio, ora a gesù, ora ai vari santi e via dicendo, giusto per apparire PureFuckingBruttiCattiviGrimSatanicEliogabaloDamnatioMemoriae ed infangare così un genere che secondo me non merita di essere ridicolizzato da tutte queste buffonate prive di logica e di coerenza. Se si vuol fare black metal, è più consigliabile farlo in modo convincente ed interessante, magari cambiando il modo di esporre certi temi, rimodernizzandosi nello stile e aggiungendo qualcosa che possa sorprendere l'ascoltatore, perchè con album del genere la gente si tiene sempre più alla larga e viene spinta a fare di tutt'erba un fascio.

Questo non è black metal, invocare la figura di satana senza nemmeno contemplarne la sua natura e i suoi veri significati solo ed esclusivamente perchè si è incazzati o per fare scena ed attirare il pubblico facile non è black, così come non significa essere black metal lo stagnarsi sul proprio sound per dodici anni consecutivi -e non ci credo che la band stessa non si sia ancora stancata.

Vorrei andare ancora avanti e dire parecchie altre cose, ma finirei col dilungarmi in temi decisamente fuori luogo, quindi dato che sulla band e sull'album in questione c'è ben poco da dire concludo regalandogli due stelle. Questa non è che l'orrenda caricatura mal fatta del black metal, e quasi me ne vergogno io stesso. Mi dispiace per coloro che hanno apprezzato il disco in questione, ma proprio non ce la faccio a sopportare certe cose.

P.S. Io sarò pure ateo ma ciò non significa che debba necessariamente promuovere la blasfemia gratuita ed insensata.

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