Premessa: tempo fa entrai in possesso della versione promo di "Fiction", ultimo disco dei Dark Tranquillity, e scrissi una recensione positiva su di esso. Il lavoro in questione mi catturo letteralmente, tanto che a distanza di qualche mese lo ascolto ancora regolarmente. Totale dipendenza.

Questa mini-recensione sarà quindi complementare a quella scritta alcuni mesi fa, e di conseguenza, il voto finale rappresenterà l'album nella sua interezza.

Come al solito la band capitanata dal simpatico cantante Mikael Stanne riserva qualche chicca per i mercati extra-europei; in questo caso noi ci siamo dovuti accontentare della versione base del disco, oppure della special edition con copertina nera e booklet esteso, mentre i fan giapponesi e australiani hanno così potuto godersi una traccia in più a testa. Nulla di trascendentale, ma comunque due canzoni che rendono ancora più completo un lavoro di per sè già eccellente.
"A Closer End", riservata al mercato nipponico, è una song in pieno stile "Damage Done". La tastiera ricopre un ruolo fondamentale; le semplici note di piano intersecano il tappeto ritmico delle due chitarre caratterizzato da riff stoppati. Mikael Stanne fa il suo ingresso con il suo caratteristico growl molto teatrale, per poi assumere il ruolo principale nel trascinante chorus. Il tutto sfuma nella sezione centrale, dove regna la malinconia delle chitarre pulite, accompagnate lungo l'arpeggio da un basso cadenzato e dalle solite gelide note di piano di Martin Brändström. Il discorso riprende
con la rabbia distorta delle due sei corde seguita da due assoli consecutivi di Niklas Sundin e Martin Henriksson, semplici ed incisivi. Stanne ritorna sulla scena maestoso come sempre e la canzone si conclude con il tema iniziale. Tanta intensità in soli quattro minuti e dieci secondi.

Destinata invece al pubblico australiano la meno significativa "Winter Triangle". Piccola nenia della durata di due minuti e spiccioli, imprigionata in un'atmosfera ambient dove troviamo come uniche interpreti le due chitarre pulite e la tastiera che tesse la trama di fondo. Non c'è nemmeno il tempo di rilassarsi con la leggerezza di questo pezzo, che purtroppo siamo già
arrivati alla conclusione.

"Fiction" dei Dark Tranquillity entra così fra i candidati per il titolo di migliore uscita estrema dell'anno. Anche se stilisticamente diverso, sarà decisamente una lotta serrata con "The Apostasy" dei Behemoth. Dopo l'apparizione al Gods Of Metal, dove hanno avuto poco tempo per esprimere le loro potenzialità, interessante sarà vederli all'Alcatraz di Milano il 10 ottobre, in compagnia degli Iced Earth. Vi consiglio vivamente di non mancare.

Voto: 8,5

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