"Undoing Ruin" è il quinto album dei Darkest Hour, gruppo americano pesantemente influenzato dal metal europeo, anzi scandinavo, anzi SVEDESE direi...
L'album in questione nelle prime battute suona come un palese tributo a "Slaugher Of The Soul", suonato con la stessa perizia tecnica ma con maggiore attitudine thrash. Lo screaming acido e diretto del cantante John Henry si accosta bene ai chitarrismi di Mike Schleibaum e del guitar-virtuoso Kris Norris mentre il bravo batterista Ryan Parrish insieme al bassista Paul Burnette scandisce incessanti ritmi molto vicini al death metal made in sweden.
Un album abbastanza diretto, senza una produzione ingigantita all'inverosimile come oggi in molti casi si usa. Il disco parte con "A thousand Words To Say..." a mio parere una delle song meglio riuscite insieme a "Sound The Surrender" e "Tranquil" pezzi che emergono anche grazie alle eccellenti composizioni e ai soli di ispirazione neo-classica del lead guitarist Kris, dotato di grande tecnica. Degno di nota lo stacco acustico centrale, cioè la traccia numero 5 "Pathos", un minuto e qualcosa di ripresa da ritmiche serrate e scream (niente emo, non preoccupatevi).
Un buon album, che di certo non brilla per originalità, un ottimo gruppo che dal vivo rende molto (almeno secondo chi scrive_rock in idro '05). Sicuramente un ascolto lo merita!
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