Darkthorne. Già dall’ oscuro moniker viene espressa la natura della musica della band.
Musica soffocante, claustrofobia, opprimente. Una band che con i suoi album (“Blaze In The Northen Sky”, “Under A Funeral Moon”…) non solo a partorito capolavori immortali ma ha forgiato le caratteristiche di un genere: il Black Metal.

Le dichiarazioni sopra le righe (soprattutto ad inizio carriera), le produzioni grezze e pastose, i testi notturni, la tecnica praticamente inesistente, oltre che ovviamente alla musica, hanno fatto dei Darkthrone una band culto. Ovviamente “Sardanic Wrath” è sicuramente differente rispetto ai lavori precedenti, soprattutto per i più marcati riferimenti ottantiani. Ma le atmosfere non cambiano: Fenriz e Nocturno Culto sono riusciti anche stavolta a ricreare atmosfere glaciali e notturne, pregne di malvagità, sofferenza e desolazione solo come il miglior black metal sa fare.

È una malignità differente da quella degli altri generi estremi, è qualcosa di più organico, viscerale. Quest’album è dedicato alla memoria di Quorthon dei Bathory. Il cd si apre con un’ asfissiante introduzione, “Order Of The Ominous”, perfetta per introdurre un cd che fa dell’oscurità il suo cavallo di battaglia. Davvero inquietante. “Information Wants To Be Syndicated" non solo è la prima traccia dell’album, ma uno dei pezzi più riusciti. La canzone ha un ottimo incipit aggressivo e presenta un bellissimo riff nella seconda parte del pezzo, più moderata. “Sjakk Matt Jesu Krist” (Chissà cosa vorrà dire?) è un altro bel pezzo pieno di influenze anni 80’ , è semplice ma incisivo. “Straightening Sharks In Heaven” è catacombale, cadenzata, pregna di un’atmosfera quasi mistica e magica. Il pezzo migliore del lotto per atmosfere. "Nocturnal Culto" esprime con la sua rauca voce una cattiveria infinita. “Alle Gegen Alle” è un muro infinito di crudeltà. La canzone gioca tutto su un riff dal sapore molto ignorante. “Man Tenker Sitt” è un mid- tempo (come quasi tutti quelli di questo lavoro) malsano e soffocante.

La malvagità non ha scampo. Bellissimo il riff principale del pezzo. “Sacrificing To The God Of Doubt” un pezzo che ha un mood iniziale differente rispetto a quello degli altri pezzi per poi esplodere in un rallentamento divino. “Hate Is The Law“ è un pezzo che viene arricchito da corpose influenze thrash e rock ‘n’ roll. Nel pezzo canta Apollyon (ex Dødheimsgard ora negli Aura Noir) che emette dalla sua bocca qualcosa di indescrivibile. Un cantato insano, che manifesta al meglio i sentimenti del pezzo.

Chiude il cd l’ottima “Rawness Obsolete”, un altro pezzo splendido, funereo, marcio, pesante come un macigno nella sua malvagità. Un pezzo molto notturno che nell’ intermezzo vanta un esemplare rallentamento. Un ottimo album, consigliato a tutti coloro che amano il metallo più primordiale e tradizionale , ma anche a chi vuole iniziare a trascorrere qualche ora in compagnia di Fenriz e Nocturnal Culto.
Perché ascoltare Black Metal non è altro che entrare a contatto con la propria metà oscura…

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