Io amo Dave Gahan: possiede una voce stregante, un'eleganza che incanta e sprizza fascino da tutti pori… Credo che ciò spieghi perché "Paper Monsters" mi abbia deluso. All'inizio, quando lo sentivamo lamentarsi nelle interviste, non potevamo non essere dalla sua parte: "lasciamogliela scrivere qualche benedetta canzone!" Allora Dave si lanciò in un disco solista…
Non l'avesse mai fatto!!
L'album si apre con "Dirty Sticky Floors", un singolo che a furia di ascoltare avevamo quasi cominciato ad amare… Purtroppo, ben presto l'album rivela tutto il suo carattere mieloso, lento e ripetitivo: vi rimando ad esempio a "A Little Piece", "I Need You", "She Said" e soprattutto "Stay" dove un ritornello da ninna nanna ci trapana il cervello per 4-5 minuti… Ma concentriamoci sulle (poche) tracce degne di nota: "Bottle Living", ad esempio. In pratica è tutta colpa sua se ho comprato l'album.. infatti il remix di questa canzone (non so più di chi: perdonatemi!) era davvero gradevole, cosa che nell'originale spicca molto di meno! Volendo, potrei anche soffermarmi un attimo su "Hidden Houses": una canzone tranquilla, un pò da happy hour… "Black And Blue" è la canzone che apprezzo di più dell'album.. certo anche qui non siamo ai livelli dei Depeche, ma Dave si impegna, la sua voce è intensa e il testo è uno dei meno dolciastri..
Diventa allora interessante fare un paragone fra "Paper Monster" e le tre canzoni scritte da Dave in "Playing The Angel"… Siamo costretti ad ammettere che nel'ultimo lavoro dei Depeche la qualità è migliore e "I Want It All" è l'unica traccia che pecca di monotonia… Ringraziamo quindi Martin e Andy che riescono ad ameliorare con qualche bell'accordo canzoni che ci fanno gridare: "Se Martin ha sempre scritto lui le liriche, ci sarà stato un buon motivo!".
Il punto è, lo ripeto, che io amo Dave Gahan e di conseguenza mi aspetto tanto da lui.
Carico i commenti... con calma