Quando le prime note di "Busted Stuff" affiorano alle mie orecchie non posso nascondere uno stupido sorriso complice che mi rende ridicolo di fronte a tutti i passeggeri del bus sul quale sto viaggiando. Scendo ed il sole quasi mi abbaglia, i ragazzini giocano spensierati per la via ed una ragazza carina mi saluta in modo molto naturale. Ora sono felice.

Ecco qua la colonna "vitale" perfetta per la track list di questo album.
Parte "Grey Street" e le cose si fanno un attimo più serie, la batteria diventa più invadente e il sax più incisivo. La vita di città sa regalare gioie ma anche dolori e la protagonista di questa canzone me lo fa intendere benissimo.
Con "Where Are You Going" i toni diventano molto più pacati, e Dave si lascia trasportare lontano accompagnato da una soffice melodia fatta principalmente dalla sua acustica pizzicata, ricami di violino e tenui fraseggi di sax.
"Captain" é un altro vertice del disco, caratterizzato da un tenero blues romantico che narra di come l'amore sia un viaggio periglioso e del duro compito di noi capitani nel gestirlo.
Il ritmo si fa un po' più accelerato con "Raven" dove padre e figlio si confrontano, per poi tornare subito dopo in toni morbidi con la splendida "Grace is Gone", forse il vero capolavoro del disco, che da un pizzicato di chitarra ricama uno scenario dolce e coinvolgente.
Le ultime tracks scivolano via che é un piacere sempre restando su buoni livelli e "Bartender" é destinata a chiudere l'album nella maniera migliore.

"Busted Stuff" é un album abbastanza atipico per la DMB ma resta per me uno tra i migliori della loro carriera.
Stasera mi siederò quindi solo al bancone di un bar, ordinerò un drink ed aggiungerò: "Bartender please, could you make it strong cause I don't need to think".
My Grace is Gone.

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