"Novocaine" è un film frutto di questa nuova società, del nuovo modo di intendere la vita. Il lavoro è diventato il motore della nostra esistenza e la maggior parte delle nostre azioni sono strettamente legate all'impiego lavorativo. Ciò comporta una notevole ricaduta psicologica su cui ormai gli esperti del settore si sbizzariscono da alcuni anni. Il film di David Atkins è un tentativo (peraltro mal riuscito) di volerci mostrare le conseguenze di questa realtà attraverso gli occhi del Dr. Frank Sangster (Steve Martin), dentista affermato, felicemente fidanzato con la sua assistente Jean (Laura Dern). La sua è una vita tranquilla ma allo stesso tempo frenetica a causa del suo lavoro. Il ritratto che ne viene fuori è comunque quello di un personaggio contento della sua condizione lavorativa, benestante.

E' Susan (Helena Bonham Carter) la donna che scompiglierà la vita del dottor Sangster. Una figura mossa dalla voglia di sesso, alcool e droga e dalla volontà di aiutare suo fratello tossico. Sono queste le basi su cui si muove il lungometraggio di Atkins, di cui si conosce poco delle attività precedenti. Un film in bilico tra il dramma e la commedia (dai toni decisamente noir). Qua e là un pizzico di azione, con anche il grottesco che fa capolino. Una pellicola che parte abbastanza bene e che per tutto l'arco della sua durata mantiene un buon ritmo. L'intera storia però, nonostante la buona prova di Martin, appare fiacca sopratutto nella parte centrale dove il nostro dentista si ritrova costretto a sfuggire continuamente dalla polizia per degli avvenimenti che in qualche modo lo hanno incastrato. Allontanandosi sempre di più dallo studio dentistico, per finire nella stanza del motel dove si trova Susan, Novocaine finisce per diventare l'ennesimo film di sesso e droga e anche l'espediente del "morto" non risulta efficace a risollevare le sorti della pellicola.

Probabilmente consapevole della non positività del film, Atkins tenta nella mezz'ora finale di tirare fuori dal cilindro qualche soluzione degna di nota, ma cambiando gli addendi il risultato non cambia: Novocaine resta un film pretenzioso e confusionario. L'idea di partenza era buona così come l'incipit, che si reggeva sulla voglia di mostrare la vita "moderna" a metà tra dramma e commedia. L'evolversi è invece una serie di eventi sconclusionati e anche abbastanza prevedibili. Com'era quel detto? Chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane...

Carico i commenti...  con calma