Quando nel lontano 1981 mia sorella tornò dall'Inghilterra con due dischi di Bowie (Ziggy Stardust e Heroes), la mia vita cambiò.
Da allora Bowie l'ho sempre seguito e mi è quasi sempre piaciuto.
Oggi, a 21 anni di distanza, è con piacere che compro "Heathen", sulla cui copertina c'è un'etichetta adesiva che definisce il disco un "Classic David Bowie Circa 2002".
Di Bowie si può dire tutto, e a molti (quelli che pensano che esista musica non "commerciale" [?]) può pure stare sulle balle. Ma Bowie è stato tutto, ha fatto tutto, ha suonato tutto. Ed è ancora qui, con la sua grandissima voce.
E fa una cover dei Pixies ("Cactus"), una di Neil Young ("I've Been Waiting For You") con Dave Grohl (ex Nirvana, oggi Foo Fighters) alla chitarra, chiama Pete Townshend (The Who) che piazza una schitarrata rock di quelle mitiche in "Slow Burn".
Insomma, a me questi Personaggi piacciono: sanno cos'è il rock'n'roll, l'hanno vissuto (si veda "Velvet Goldmine") e riescono ancora a sfornare musica decente. Che non è poco.
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