Heroes. Scusate "Heroes", con le virgolette. Un capolavoro, anzi scusate: un "apolavoro". Heroes di Bowie appartiene a quella schiera di dischi che a furor di popolo e critica sono considerati la crème de la crème della musica. A volte è innegabile ciò, altre volte succede che si costruiscono miti di cartone.
Bowie è un grande, lo si sa. Un grande raccattatore di idee, questo non tutti lo sanno.
Heroes, data 1977, locazione: Germania. Germania, vi ricorda qualcosa il Kraut? I La Dusseldorf, i Neu!, i Can, Harmonia, insomma tutta quell'allegra carovana che girava tra genere e genere, riscoprendolo e ridefinendolo.
David capì ciò che stava succedendo e, anni prima del Krautrocksampler e dello scoppio di codesta musica, decise di farsi un viaggetto quando ormai la vena produttiva era finita, e nelle vene scorreva più droga che sangue.
Troppo chiamare musicisti locali, sarebbe strato troppo chiaro dopo. Meglio trovare qualcuno compaesano che l'avesse seguito, qualcuno però visionario e aperto a tutte le stramberie tedesche: chi meglio dunque di Robert Fripp e Brian Eno?!
E via alle strategie oblique, serate magiche in castelli abbandonati, colazioni a base di cipolle e pane. Insomma si doveva fare dell'arte, bisognava essere strambi come tutti gli altri Krautensi. E la musica? Ah, quella viene dopo, anzi è una copertura. Ma qui si recensisce un disco e di quello bisogna parlare.
Dov'è il Kraut in questo disco? In tutto. A partire dal titolo rubato ai Neu! (Hero). La principale fonte dalla quale Bowie sè strafogato è sicuramente il gruppo formato da Dinger e Rother e ciò che fecero loro rispettivamente con i La e con gli Harmonia.
Ecco che riascoltata Heroes mette meno i brividi (io per primo sono un gran fan di Bowie), l'elettronica "Beauty And The Beast" è godibile, ma nulla più, e il poker "V-2 Schneider\Sense Of Doubt\Moss Garden\Neuklon" sembrano essere i rimasticamenti dei vari Faust e Neu!
Bowie ci marciò (e ci marcia) sopra perchè il Kraut era (e tutto sommato resta) un genere di nicchia. E ormai Bowie è Bowie, chi può arrivare bello fresco e spostare il suo sedere dall'altare che lui stesso si è creato con tanta "fatica"? Nessuno appunto, e so che questa recensione a molti di voi farà storcere il naso e farà dire "dio David, ti prego perdonalo, non sa quel che dice", ma trovo assurdo che nessuno si accorga di quanto si faccia parte di cori e di giudizi popolari, seguendoli ma senza fermarsi un pò per verificare. Vi invito a farlo, se ne avete tempo\voglia. Gli Eroi sono altri, ma lui si beccò la Fama.
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