Non sappiano se "Reality" (2003) sia effettivamente l'ultimo lavoro in studio di Bowie, in ogni caso quell'album chiude un ciclo, una fase, apertasi negli anni novanta. Nel frattempo continuano ad uscire retrospettive, o "The Best Of" di ogni tipo. Se i fans del Duca non mostrano alcun interesse, così come, lo stesso Bowie non ha mai compreso bene qual'è l'idea dietro ad una miriadi di incontrollate compliations, allora, con l'uscita di questo iSelect (14 Ottobre 2008), le cose cambiano. Perchè qui è Bowie stesso a decidere!
Inizialmente era un allegato al "Mail On Sunday", che ha fatto il tutto esaurito in un solo giorno, poi si è pensato a promuoverlo su scala mondiale. Ora, dobbiamo catturare l'importanza di questo suo gesto poichè è fortemente relazionale, ovvero, non ha il senso di una banale scaletta da "The Best Of". In questo iSelect possiamo giocare a sentire quali sono effettivamente i brani che il Duca ha sempre amato e da cui non si è mai separato. In questo gioco, ogni fan dovrebbe verificare qualcosa del suo vissuto bowiano, nella stretta relazione simbiotica -sound and vision- che contraddistingue da sempre l'atmosfera di chi lo ha amato con identificazione proiettiva.
Infatti, basta iniziare per restare inchiodati, nel nostro veder scorrere il tempo, con un classico indiscutibile Life On Mars?, per poi passare da "Hunky Dory" ai paesaggi apocalittici di "Diamond Dogs" con le tensioni di Sweet Thing/Candidate/Sweet Thing. Sorprendenti, e immediatamente assoluti, sono i passaggi ardenti da The Bewlay Brothers (sempre "Hunky Dory"), alle immortali Lady Grinning Soul (da "Aladdin Sane") e Win (da "Young Americans"). E se Some Are (scartato dal berlinese Low) è ai limiti della commozione dark, a rischiarare l'orizzonte c'è Teenage Wildlife, tratto da quel punto di equilibrio ineguagliato che è Scary Monsters (and Super Creeps). Sulle stesse altezze si mantiene il nostro nell'andare indietro attingendo dall'imprescindibile e adorabile Lodger con il krautrock di Repetition e il pop perfetto di Fantastic Voyage.
Questo viaggio introspettivo, zigzagante, nella memoria degli anni settanta, si interrompe, bruscamente, con Loving The Alien ("Tonight") che introduce al decennio in cui Bowie dismette gli abiti dell'icona-indie. Tuttavia, gli anni ottanta di Bowie non sono affatto da sottostimare! Lo dimostra la scelta di un remix di Time Will Crawl in cui egli stesso, ancora, non si convice per la resa complessiva di "Never Let Me Down" dell'87. Questo lavoro (che probabilmente era stato pensato come ad un gigantesco capolavoro glam rivisitato), rimane fra gli album che vorrebbe rifare completamente. Non sappiamo se questo remix potrà mai metterlo in pace, su ciò che la critica musicale ha definito come il peggior album dellla sua carriera (in genere chi si lancia gratuitamente queste critiche non sa cosa significa creare musica).
E se per "Never Let Me Down", Bowie ammette l'errore di essersi allontanato, negli anni ottanta, dalla produzione dei suoi dischi; con il live finale di Hang On To Yourself (registrato a Santa Monica nel '72), non perdona l'incompetenza provinciale del suo manager di allora, per non aver affatto compreso la rivoluzione nel Rock con Ziggy Stardust e, la portata dell'evento Ziggy, non solo in termini musicali e artistici, ma anche in termini socioculturali [Secondo la rivista "Out" l'album "The Rise and Fall of Ziggy Stardust" di David Bowie, è il disco più omosessuale di tutti i tempi (9 Settembre 2008)]. Di questo rivolgimento storico l'Europa continentale, purtroppo, non ebbe alcun tour di Ziggy e degli Spiders, nemmeno nelle città più ovvie come Parigi.
Ovviamente questo iSelect è rivolto a tutti coloro che, non conoscendo David Bowie, possono avere una sintesi più che affidabile in 58 minuti. Tuttavia, dato il tono introspettivo della selezione e il viaggio nel tempo portato avanti proprio dal Duca stesso, questa selecta andrebbe ascoltata, per intero, almeno una volta, dai suoi "devoti".
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