1972: un alieno con i capelli arancio conciato come una drag-queen atterra sul nostro pianeta con il suo seguito degli Spider From Mars il suo nome è Ziggy Stardust.

Questo è il priodo d'oro di David Bowie un artista completo dalla personalità camaleontica, che ha svariato nella sua carriera quasi quarantennale in tutti i generi, dal glam-rock alla disco music, dalla jungle-music al krautrock, dal soul al reggae. Agli inizi degli anni '70 l'ancora non conosciutissimo in tutto il mondo Bowie inventò questo personaggio, per l'appunto Ziggy il quale gli fece scalare le classifiche inglesi e americane e gli regalò la fama mondiale, nonché lanciò una nuova moda tra i giovani fricchettoni che cominciarono a vestire con lustrini, paiette stivali con le zeppe e fecero dell'ambiguità sessuale uno stile di vita. Tutto ciò grazie al genio di Bowie-Ziggy.

Ziggy è un alieno che racchiude nella sua personalità l'oscenità e la voglia di infrangere le regole degli Stones, il carisma di James Dean, la folle anarchia di Jim Morrison, il dandismo di Oscar Wilde.

Il disco "The Rise and Fall of Ziggy Stardust & The Spiders From Mars" comincia con un tempo scandito dalla batteria che spunta dal nulla al quale si aggiungono man mano il piano e la voce molto poetica di Bowie che annuncia che mancano cinque anni alla fine del terra; tutto ciò in "Five Years". Si continua con una ballata d'amore "Soul Love" dai ritmi anni 50 fusi a quelli caraibici; arriva il momento di "Moonage Daydream" il capolavoro nel capolavoro, in cui Ziggy esordisce dicendo "I'm an alligator, I'm a mama-papa coming for you, I'm a space invader, I'll be your rock'n'rolling bitch for you". Andando avanti troviamo "Starman" (chi non la conosce), ballata spaziale dalle meravigliose liriche; "It Ain't Easy" unica cover dell'album di Ron Davies; "Lady Stardust" la quale si pensa dedicata a Marc Bolan o Lou Reed, ma comunque ad un uomo; "Star" canzone autocelebrativa nella quale Ziggy dice di poter dormire o innamorarsi come una stella del rock'n'roll; "Hang On To Yourself" canzone punk ante-litteram a tutti gli effetti, scandita da una chitarra molto distorta e da un bel basso pulsante; "Ziggy Stardust" nella quale si presentano gli Spider From Mars Wierd e Gilly, ma che nella realtà sono il gruppo che accompagnò David Bowie in questo periodo sia in studio che in tour (Mick Ronson chitarra e piano, Woody Woodmansey batteria, Trevor Bolder basso); è in questa canzone che si presenta la personalità e la storia di Ziggy in poche righe. Si continua poi con "Suffragette City" con espliciti riferimenti sessuali e si finisce con "Rock'n'roll Suicide" il commovente declino di Ziggy.

Tutto il disco è una vera e propria esplosione di puro rock'n'roll che risuona nella mente per molto tempo dopo l'ascolto e non delude le aspettative di una grande opera la quale è. A chi è piaciuto il disco si consiglia ovviamente oltre a tutti i dischi di David Bowie dei primi anni '70 che anche se diversi sono comunque stupendi, il film del 1983 tratto dal tour che ha seguito l'uscita dell'album: "Ziggy Stardust The Motion Picture"; in questo concerto non si riesce a scorgere il leggero confine tra teatralità e realtà perché Bowie diventa Ziggy e come lui mentre canta queste canzoni si immedesima nella frustrazione, nell'insoddisfazione, nel puro divertimento del rock caratterizzanti queste liriche.

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