La solitudine m’intristisce. Il solo pensiero di rimanere da solo mi terrorizza. L’essere residuale, l’esser distinguibile mi incupisce. Una sigaretta. La appoggio alla bocca, la giro tra un dito e l’altro e l’altro ancora. Il tempo chiama, ma tu non rispondi. Sai che sei troppo vecchio per essere un perdente. Sai che sei troppo giovane per decidere. You’re non alone, let’s turn on and be. It’s my Rock’n’Roll Suicide. Allora voglio vincere. Didn’t know what time it was, the lights were low, some cats was layin’ down some rock’n’roll lotta soul, I said. Consolida la consapevolezza di non essere solo.
Guardo lo scaffale, ove giacciono i miei amici. Aspettano solo un mio cenno. Sono tutti lì. C’è David, c’è quel freak di John e il suo amichetto Paul. C’è Lou. Sono tutti lì. Non puoi avere paura della solitudine, quando hai così tanti amici, tesi a regalarti la loro essenza, pronti a trasformarti. Basta chiederglielo. Chiamo David. Lui risponde. Mi chiede di guardare Mick Ronson, il modo in cui fa gracchiare le corde. Mi ordina di ascoltare le ruvide pelli fustigate e tramortite da Woodmansey. Ti rendi conto che non ha senso avere paura, tu sei il diverso, tu capisci, tu vieni da un mondo lontano. Vieni da Marte, ti sei portato dietro gli scudieri e sei tornato per scandalizzare. Il concetto stesso di “Osceno” è da riformare. Guardo in alto, fuori dalla finestra, cerco un appiglio perché io possa ancora credere che Dio esista, cerco un indizio di Verità mentre la voce di David mi guida. Con fare ammiccante m’indica dove sta l’Essere Supremo.
Dio esiste, ora ne sono sicuro, e nel tempo libero ascolta Bowie. Di nascosto però, sennò lo infangherebbero d’omosessualità. In questo momento, con la tensione generata dalle note della Signora Polvere di Stelle, la mia anima e Dio si avvicinano, stiamo per divenir, l’uno nell’altro, la stessa onda, la stessa vibrazione. Trasudo emozioni, David è in me mentre Io sono in Dio, è la catarsi. E’ l’Orgasmo Universale. Non c’è più pudore nelle sue parole. Non c’è più ritegno nel suo atteggiamento. Il Trasformista non teme per la sua impunità perché Egli è ascoltato da Dio in persona. Egli vuole essere ciò che gli altri si vergognano di pensare. Vuole il sapore dello scandalo sul tuo viso, ne vuole godere. Egli è lo Starman, il Viaggiatore delle Stelle. “…Keep your 'lectric eye on me, Baby. Put your ray gun to my head. There’s a Starman waiting in the sky”. Lo Ziggy è qui, ti sbatte in faccia le tue vergogne, ti ridicolizza per il tuo conformismo da benpensante. Non hai più paura di rimanere da solo perché ti rendi conto che la tua vera paura dovrebbe pungolare ciò che sei adesso.
Ziggy ti ricorda che sei troppo sporco dentro per permetterti di criticar il di Lui atteggiamento. La sua venuta ha cancellato il resto. Non c’è domani se non puoi essere adesso. Grazie David, adesso ho capito. Il mio suicidio di rock’n’roll è appena iniziato. Ripongo l’Armonia nella sua regale custodia, non prima d’aver baciato l’Esalatore di Emozioni, e mi metto in cammino. Tanta gente non ha ancora visto affermare in pieno il proprio diritto di ascoltare il Bowie, ed io ho il correlato dovere di soddisfare quel diritto legittimo. Il Bowie non è un musicista. E’ uno stato mentale.
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