Per chi non lo sapesse, David Cross è conosciuto anche (meglio dire soprattutto) per essere stato membro della corte di Re Cremisi. In particolare, l'abile violinista ha fatto parte dei King Crimson in quella che è comunemente conosciuta come seconda formazione (Larsk, Red, Starless&, etc...).

Come mia abitudine non descriverò i singoli brani, anche perchè il lavoro di Cross è abbastanza omogeno.

Il disco è composto da 10 tracce. E' un signor disco di progressive assolutamente vicino alle sonorità di "Red" come la chitarra simil-Fripp in awful love ("Red" che io reputo, alla pari di Kurt Cobain, il miglior disco nella storia del rock) ma che riesce nonostante questa somiglianza ad avere una sua originalità e una vita propria.

In un certo senso, sembra di assistere ad una miscela del già citato Red e dell'ultimo dei KC "The power to Believe". Si diceva che Cross avesse abbandonato i KC per un'eccessiva "prepotenza" della base ritmica che in un certo senso limitava le performance del violinista (nel live USA le tracce di violino sono state sovrascritte in studio prima di pubblicare l'album): anche in questo caso la base ritmica è potente, al limite del progressive metal, la voce ricorda molto quella di Wetton e ben si adatta alla musica, mentre il violino è sempre presente senza gli eccessivi virtuosismi che ci si poteva aspettare. L'atmosfera è cupa, a volte claustrofobica ma mai deprimente e con considerevoli slanci melodici. Le canzoni sono molto ispirate. Per quel che mi riguarda un lavoro stupefacente, che molto ha da insegnare ai tanti gruppetti prog-metal i cui lavori sono forse impeccabili dal punto di vista dell'esecuzione strumentale ma assai poveri in fatto di ispirazione ed emozioni che riescono a trasmettere (un nome a caso???).

Dovessi scegliere un singolo da estrarre, direi "States of Deception" o la orecchiabile e quindi più facilmente accessibile "Tell me Your Name" anche se ripeto, tutte o quasi le track sono molto ispirate. In conclusione, un disco sicuramente consigliato a chi ama i KC, il prog ma anche a chi non si è mai avvicinato a questo genere poichè le canzoni hanno una durata ragionevole e non sono inutilmente diluite per vantare durate oltre i 10 minuti.

Voto 4,5, non potendo mettere le mezze stelle, approssimo per eccesso.

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