Devo davvero tanto a questo film. È grazie a questo film che ho conosciuto Chaucer e Tommaso d’Aquino.   Questo film mi ha portato a queste letture. Basterebbe questo per dargli un (personale) 5. 

Talvolta mi capita di pensare se questo film  l’avessero girato  i Coen o Scorsese:  oggi ci strapperemmo i capelli e faremmo a gara a chi grida più forte  “capolavoro”.  Invece molta gente lo considera solo un geniale thriller.  Purtroppo, molte volte,  il nome del regista (o del cantante) determina la recensione. Ovviamente,  in alcuni punti,  Scorsese e i Coen  sarebbero riusciti  a  rendere i dialoghi più “d’autore”.

La storia la conoscete tutti. Ma è solo una cornice. 

Seven è una  riflessione  pessimista  (purtroppo profetica)  su  questo  mondo dove ormai la gente coltiva l’apatia come  fosse  una  virtù,  e  dove  manca l’amore perché  richiede fatica e dedizione”.  Se penso a quanto è cambiato il mondo negli ultimi 17 anni (quando il film fu girato) sono atterrito  pensando a quello che avverrà nei prossimi 17. 

Tuttavia, “Seven” non è un film pessimista a senso  unico. Lo si vede chiaramente da una scena, che per il suo  equilibrio la metto tra le mie preferite in assoluto. Andate a rivederla tutta. 

Siamo al bar, e Mills e Sommerset discutono sullo stato del mondo. Il centro di questa scena sono le parole  dell’ingenuo Mills: “Tu dici che la gente se ne frega e allora tu dici  “io me ne frego della gente”. Capisci che non ha senso? Tu dici  che questo è un mondo di merda e allora andiamocene tutti a vivere in una foresta. Io non posso essere d’accordo -neanche volendo”. Queste parole pesano e mettono in dubbio le granitiche certezze pessimistiche del saggio  Sommerset, il quale cambia idea e decide di rimanere fino alla fine del caso.   

Questo film insegna a non essere ingenui – perché non ce lo possiamo permettere” – ma anche a non abbandonarci all’egoismo davanti all’ egoismo del mondo attuale –  senza per questo pensare di vederlo cambiare.  

Notevole la lunga scena in macchina, dove il malvagio John Doe cerca di tirare fuori il lato oscuro che c’è in noi. E l’ingenuo Mills ci casca.   

Guardatelo in lingua originale, attori fantastici (anche Brad Pitt fa la sua bella figura, anche se un po’ sopra le righe in certi punti). Davvero bellissima la voce di Morgan Freeman, forse ancora più bella di quella del suo doppiatore, Renato Mori.

 

 

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