È uno dei film che più aveva solleticato la mia fantasia da adolescente sia per il tema di fondo (i 7 peccati capitali) che per il triste epilogo della storia.

In una parte della memoria era li che di tanto in tanto rimbalzava quando vedevo qualcuno particolarmente obeso, qualcuno troppo attaccato al dio denaro, qualche conoscente un po' maniaco... insomma, quando in un modo o nell'altro riconoscevo in chi mi circonda e in me caratteristiche peculiari dei 7 peccati capitali.

Qualche sera fa mi è capitato di vederlo in programmazione su Sky (sto parlando ovviamente di Seven) e non ho potuto fare a meno di gustarmelo per l'ennesima volta. Con una piccola differenza. È incredibile vedere come la merda del mondo di allora ci sembra quasi delicata rispetto al mondo di oggi. Oggi per disgustarci abbiamo bisogno di molto altro che un ciccione morto sbattuto di testa in un piatto... oggi abbiamo bisogno degli schizzi di sangue in 3d, della morte quasi dal vivo, siamo molto meno impressionabili... e con noi le nostre coscienze.

Se ripenso a come questo film mi fece pensare per giorni alla fine di quella povera donna incinta e come la cosa mi lasciò una tristezza  infinita dentro capisco che molto sono cambiato anche io... anni di notizie di cronaca sempre più cruenta segna chiunque.. se 15 anni fa ero un "verginello" e tutto mi poteva far male e riflettere, oggi l'anima si è incallita e non è detto che questo sia positivo, un po' spaventa. La sensazione di abituarsi agli orrori (siano essi trasmessi attraverso le immagini di un film o letti sulla cronaca di un giornale) credo sia qualcosa di assolutamente spaventoso per la nostra natura umana.

Ma, come conclude il film citando Hemingway: "Il mondo è un bel posto e vale la pena lottare per esso." Condivido la seconda parte.

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