Il genio umano, come la stupidità, non ha proprio confini.
Nel 2004 David Firth - musicista e cartoonist inglese, classe 1983 - partorisce dalla sua mente un attimino tocca una creatura assurda, grottesca e allo stesso tempo tenera: Salad Fingers. La serie è costituita da otto episodi - tutti scritti e animati da Firth con la tecnica ‘Flash' e tutti molto brevi, il più lungo infatti non arriva ai 6 minuti - in cui assistiamo alle vicissitudini quotidiane (e assolutamente improbabili) di Salad Fingers, essere dalla pelle verde e dagli enormi occhi vacui, che vive in un territorio desolato, dall'aria post-atomica, popolato da pochi altri esseri, tutti molto strani e inquietanti. Spesso viene citata una guerra, la ‘Great War', alla quale Salad Fingers e gli altri abitanti sarebbero sopravvissuti; ma non è dato sapere se questa guerra sia accaduta realmente o se sia solamente una fantasia del protagonista.
La peculiarità di Salad Fingers è il suo sconfinato amore per tutto ciò che è arrugginito, in particolare per i cucchiai (il motto del primo episodio - "Spoons" - è infatti «I must find the perfect spoon»). Ecco quindi che non perde mai l'occasione di grattare con le proprie dita d'insalata qualsiasi cosa sia arrugginito, sia esso una teiera o un tubo idraulico. Salad Fingers ci spiega così il suo amore rugginoso: «The feeling of rust against my salad fingers is almost orgasmic!». Altra cosa peculiare è che lui (?) è l'unico essere senziente, e quando incontrerà una ‘tenera' bambina che gli risponderà (Ep. 5 - "Picnic"), ne resterà drammaticamente sconvolto. È solito inoltre conversare e giocare con delle marionette, i suoi soli amici, a cui dà dei nomi di gran fantasia.
Durante le sue giornate è coinvolto in molte avventure: intrattiene il cadavere di un essere privo di braccia suonando il flauto, porta a spasso un ramo d'ortica con una carrozzella da neonato (Ep. 3 - "Nettles"), sogna di cantare "Somewhere over the rainbow" mentre cammina in un mattatoio, circondato da carcasse appese a dei ganci (Ep. 2 - "Friends"), immagina di volare in compagnia di tanti rubinetti arrugginiti con cui desidera ardentemente convolare a nozze (Ep. 4 - "Cage"), prepara una deliziosa cenetta per quello che rimane di un cadavere dissotterrato (Ep. 6 - "Shore Leave"), viene preso di mira dalla sete di vendetta di una radio non funzionante che rivuole indietro un suo capello (Ep. 8 - "Cupboard") e innumerevoli altre situazioni assolutamente prive di senso ma assolutamente esilaranti, grottesche e a volte inquietanti.
La mini-serie animata in questione è una delle più geniali che abbia mai avuto occasione di vedere. I disegni spogli rendono appieno un sentimento di desolazione assoluta, il doppiaggio - fatto da Firth stesso - è accurato e perfetto, e dona alla voce di Salad Fingers un misto di innocenza infantile e di schizofrenia incontrollabile. Ed è proprio la personalità contorta, labirintica, enigmatica e indecifrabile di questo essere che costituisce il punto di forza della serie.
Ottima anche la colonna sonora, costituita da effetti creati da Firth stesso e da composizioni dark ambient di altri artisti, come Lustmord e i Boards Of Canada (la cui "Beware The Friendly Stranger" costituisce il motivo più utilizzato).
Ne consiglio la visione a chi vuole cimentarsi con qualcosa di assolutamente grottesco e pregno di nonsense. Non cercate un significato se non capite il perché di certi episodi, prendeteli così come sono, il parto schizoide di una mente creativa.
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