Sarò abbastanza breve.

"On an island" è l'ultimo lavoro solista del buon (vecchio) David Gilmour, (stra)ex-chitarrista dei Pink Floyd. Il lavoro è venuto alla luce nel marzo di quest'anno, ed è stato pubblicizzato veramente tanto. Dietro alla copertina di cartone troviamo un album piuttosto malinconico, anzi triste. E' un disco che parla di ricordi, di tutto quello che si affolla nella memoria nel corso della vita. C'è davvero un sentimento in questo album, sebbene non sia proprio eccellente.

Ma vanno fatte delle considerazioni sull'artista. Perché, sinceramente, chi è che a sessanta anni compiuti riesce a dare vita a lavori così sentiti. A malincuore mi tocca ammettere che il caro Jimmy Page, oggi come oggi non è più capace di mettere insieme due note che siano due (con tutto il rispetto, essendo forse il mio chitarrista "anni 70" preferito)!!! Questo album è la prova che Gilmour, sebbene visto dal vivo abbia l'aria di un povero vecchietto, ci sa fare eccome! Non ha perso affatto la stoffa in questi anni! Fortunatamente è possibile assaporare ancora il sound dei Floyd, e forse è questo che rende l'album così malinconico, più che i testi.

Da notare i primi due brani: "Castellorizon" (una sorta di introduzione) e la canzone che dà il nome al disco: "On an island" (io personalmente la adoro, è fantastica...)

Consiglio vivamente l'ascolto di questo cd, almeno per chi ancora non si è ripreso dallo shock della separazione dei Floyd. Si potrebbe quasi definire un piccolo salto nel passato, una vecchia conoscenza, un amico ritrovato, una riconquista.

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