Mi scuserete, ma sentivo anch'io il bisogno di dire la mia su questo capolavoro.
Nel 2001 David Lynch riesce a compiere l'impresa: creare la summa di tutto il suo cinema. E quello che ne esce è Cinema con la C maiuscola, un capolavoro compiuto in se stesso e al contempo una dichiarazione di amore per il cinema.
In Mulholland Drive, Lynch assimila l'essenza di diversi generi per riproporli sotto una personalissima forma, coerente con la propria estetica e con la propria urgenza espressiva. La trama è semplice, o forse è complicatissima, o forse non c'è: uno dei punti di forza di questo film è proprio l'essere aperto a più interpretazioni, senza che una debba per forza escludere l'altra, senza che per forza debba esserci un'interpetazione vera che escluda tutte le altre.La trama, se così possiamo chiamarla, è scomposta in diverse sequenze, spesso oniriche, sempre affascinanti, creando un caleidoscopio di sensazioni che rispecchi gli abissi della psiche umana e la multiformità del genio di Lynch. Solo una breve occhiata alle prime sequenze può far rendere conto al profano come Lynch rielabori generi cinematografici e tematiche psicanalitiche.
Incipit. Una donna mora (Laura Harring) in automobile. L'autista la minaccia. Giunge un'altra macchina guidata da ragazzi. Incidente.
Mistero. Un uomo va al bar con un amico. Apparentemente sta sognando, perché dietro l'angolo si nasconde un mostro.
Suspence. Una donna bionda (Naomi Watts) va a casa della zia e trova la mora nuda che fa la doccia ed ha l'amnesia.
Sogno. Un regista (Justin Trudeau) litiga con Italo Calvino che vomita caffè in ufficio.
Azione. Il regista vuole picchiare le gente con una mazza da golf ma le prende da Chris Jericho col mullet.
Musica. Un cameo di Michael Gira degli Swans. Dei tizi cantano nello stesso locale di Twin Peaks.
Horror. La bionda e la mora trovano il cadavere di una morta. Il cadavere ha il caschetto biondo, esattamente come Naomi Watts. Che voglia dirci qualcosa?
Erotico. La mora diventa bionda. Poi torna mora ma esce le zinne. Scena lesbo tra la bionda e la mora che è l'unica scena che tutti si ricordano del film.
Il finale ovviamente non posso svelarlo, ma alla fine vedrete, con meraviglia, che ogni cosa va al proprio posto, pur mantenendo un'enigmaticità nella struttura complessiva del film.
Esperienza cerebrale prima ancora che visiva, Ineffabile, incomunicabile, intimistico: questo è Mulholland Drive, questo è David Lynch.
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