Ambientato alla fine della Guerra del Golfo nel 1991, Three Kings è un film del 1999 che riesce quasi a suscitare nostalgia per un’epoca in cui le guerre sembravano potersi concludere vittoriosamente con rapidi interventi di “forze di pace”. L’innocenza ormai lontana degli anni ’90.
La storia segue tre soldati americani: Troy (Mark Wahlberg), Conrad (Spike Jonze) ed Elgin (Ice Cube) che, durante un’esplorazione proctologica trovano la mappa del tesoro di Saddam Hussein e decidono di tentare di appropriarsene con l’aiuto del maggiore Archie Gates (George Clooney). Quella che inizia come una rapina ambientata in zona di guerra - così era stata venduta la sceneggiatura agli studios - si trasforma in una presa di coscienza: il caos iracheno non è solo lo sfondo della loro avventura, ma una tragedia umana con cui devono fare i conti. Ovviamente, nel 1999 le conseguenze devastanti di quell’intervento erano ancora da venire, rendendo il film decisamente ingenuo.
Il ruolo di Archie segna la rivelazione di George Clooney, che qui perfeziona il suo marchio di fabbrica: il personaggio super-cool, un po’ asociale e borderline, sfacciato ma con un codice morale tutto suo. Pur essendo il fulcro del film, Clooney lascia spazio ai comprimari: Wahlberg, prima di sprofondare in una carriera monocorde di duri dal cuore d'oro, è convincente nei panni del soldato ambizioso, mentre Spike Jonze, più noto come regista - ormai allo sbando - è Conrad, un personaggio razzista e ignorante ma patetico per la sua devozione a Troy. Anche Ice Cube, nei panni di Elgin, ricevette elogi per la sua solida interpretazione di un uomo di fede e di azione.
Diretto da un giovane David O. Russell, da cui ci si aspettò invano un seguito degno di nota, il film fu un successo e si fece notare per le sue tecniche innovative: fotografia desaturata, ritmo frenetico con camera a mano e le celebri sequenze in cui le pallottole lacerano gli organi interni, una trovata visiva che fece scuola. Insomma, intrigante dal punto di vista visivo, con un approccio che verrà imitato ma non superato da parecchi film di guerra ambientati nella stessa area.
Infine, il titolo Three Kings, fortunatamente non tradotto in italiano, aggiunge un ulteriore livello di lettura per il pubblico anglosassone, evocando i tre Re Magi, conosciuti come i Three Wise Kings. Titolo ironico, visto che all’inizio i protagonisti sono quattro, nonchè disertori e piuttosto criminali.
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