A leggere i nomi di quanti hanno collaborato e stanno collaborando con David Sylvian c'è veramente da rimanere sbigottiti. Ryuichi Sakamoto, Bill Frisell, John Cage, Steve Jansen, Richard Barbieri, Mick Karn, Jon Hassell, Mark Isham, Robert Fripp, Mel Collins, Holger Czukay e forse ne dimentico qualcuno. Roba da far tremare i polsi.
Con una carriera ultraventennale alle spalle (compresi gli inizi con i Japan), David Alan Batt, nel 2000 decide che è giunto il momento di tirare le somme licenziando questa doppia antologia composta da 29 brani, dei quali appena 12 appaiono nei suoi precedenti album autografi. Le rimanenti 17 tracce sono tratte, in parte dai lavori dei Japan, in parte dalla improvvida reunion di quest'ultimi sotto il nome Rain Tree Crow, nonché da collaborazioni varie e singoli disseminati in questi anni di onorata attività e da outtakes pescate qua e là in varie sessions di registrazione. Non è quindi difficile evincere che si tratta di una raccolta sui generis, una specie di autoritratto in musica, un guardarsi indietro, raccogliere e riordinare appunti sparsi per la gioia dei suoi fans e per quanti volessero tentare un primo approccio al dandy britannico senza necessariamente attingere alla sua voluminosa opera omnia.
Nonostante l'assemblaggio non rappresenti, in verità, il fior fiore della sua produzione per i motivi appena enunciati (per dire... solo un brano è tratto dal suo capolavoro conclamato, "Brilliant Trees"), non penso di esagerare affermando che un buon 60-70% della scaletta viaggia su livelli qualitativi di assoluta eccellenza. Per dirla in parole povere, la stragrande maggioranza dell'attuale produzione discografica naviga in acque ben più torbide rispetto a questi due straordinari dischetti.
La voce sempre calda e avvolgente di David Sylvian accompagnata da un soffice caleidoscopio sonoro ricorda un'inerte marea che ricopre ogni cosa e dona un senso di pace assoluta. Una lenta processione di meduse in una notte di luna piena. Per quanto mi riguarda, potrebbe recitare pure l'elenco telefonico, tanto è magnetico il suo timbro vocale, che il fascino risulterebbe inalterato.
Nel booklet che accompagna il cd sono presenti una suggestiva serie di foto che ritraggono Sylvian dagli albori, con un'improbabile capigliatura cotonata, fino ai più sobri scatti d'inizio millennio dove emerge la maturità di un uomo che ha da poco superato la quarantina.
In quasi tre anni di presenza su queste pagine ho avuto modo di constatare che diversi utenti, sedicenti esperti, conoscono solo di nome, o non conoscono affatto David Sylvian. Beh! Che dire. Potrò sembrare imparziale, dato il mio nick, ma la cosa oltre a sembrarmi quantomeno delittuosa nonché blasfema per la conoscenza del pianeta musicale, mi lascia alquanto esterrefatto, mortificato e perché no, deluso. Ancor di più alla luce di queste 29 straordinarie canzoni.
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